Da due a cinque schermi: lavori in corso in via Pennati per la conversione del cinema Capitol. Gli interventi, concordati con la proprietà, erano stati anticipati da Anteo SpazioCinema, gestore della struttura, subito prima della pausa estiva, all’indomani dell’annuncio della chiusura del Metropol di Triante. Da circa un mese le operazioni sono entrate nel vivo: prevista la loro conclusione (ma il condizionale resta d’obbligo) agli inizi di dicembre – in teoria entro l’8, giusto in tempo per le festività natalizie. Gli spazi interni dell’edificio saranno completamente ridisegnati e ridimensionati.
L’ampia sala principale sarà divisa in due sale più piccole. La stessa sorte toccherà alla sala interrata: sarà “accorciata”, così da ricavare spazio per il quarto salottino cinematografico della palazzina. Il quinto è previsto al piano terra, accanto al foyer d’ingresso, subito alla sua destra. A occuparsi della progettazione e della direzione dei lavori del nuovo Capitol lo studio di architettura Riccardo Rocco, di Milano, che nel suo curriculum vanta numerose collaborazioni con Anteo – tra le tante, le più recenti: CityLife Anteo nel 2017 e l’anno precedente Anteo Palazzo del Cinema. Scorrendo l’elenco dei “Progetti cinema” pubblicati online sul sito dello studio si trova anche uno studio di fattibilità del 2015 relativo a un “ampliamento da due a cinque schermi”: riguardava, però, il Teodolinda.
Ai portoni di ingresso del Capitol, tra permessi comunali e autorizzazioni a eseguire i lavori, si nota il foglio di avviso affisso da spazioCinema: alle scuse per il disagio, la gestione – che, come si legge anche online, crede fortemente «nella sala cinematografica come luogo di aggregazione cittadina, punto di riferimento sociale, culturale e di svago per la città e per i suoi cittadini» – aggiunge la richiesta «di portare pazienza» e «di avere fiducia», sottolineando che, nel frattempo, «la proposta cinematografica di Anteo continua al Teodolinda, aperto tutti i pomeriggi». A oggi la struttura di via Cortelonga resta l’unica aperta nella città che, in un passato ormai lontano, contava per l’epoca un numero di sale decisamente sopra la media – disseminati nello spazio e nel tempo hanno fatto la loro apparizione, tra gli altri, il Centrale e l’Apollo, l’Astra e il Maestoso, l’Astoria e lo Smeraldo, il Manzoni e il Cinema Nuovo.
E se il futuro del Capitol sembra ormai tracciato, qualche incognita potrebbe riservare proprio il destino del Teodolinda: per scongiurare una sua possibile chiusura, ormai più di un anno fa anche la giunta Allevi era scesa in campo per trovare un accordo per far proseguire alla sala, d’accordo con proprietà e gestori, la propria attività di promozione e diffusione culturale «collocata in un progetto più ampio a medio–lungo termine, che riguarda l’offerta culturale complessiva per la città di Monza». Progetti più precisi, però, al momento, sembrano non essere ancora stati definiti.