Il SanFru Basket scende in campo e cerca di appianare le divergenze e le polemiche scoppiate in risposta al progetto che prevederebbe la realizzazione di un centro sportivo letteralmente sopra il campo esterno della scuola media Sabin di Monza.
Nei giorni scorsi la società sportiva ha espresso il suo punto di vista in un lungo documento: «Finalmente a San Fruttuoso si parla di strutture sportive, di spazi attrezzati per i giovani e i meno giovani. Il solo parlarne, e discuterne, è già una battaglia vinta per la società sportiva composta dagli ex bambini del quartiere, oggi diventati uomini, che fanno della restituzione il principio cardine dell’impegno volontaristico per la crescita del quartiere».
Il punto di partenza è uno, e semplice: la necessità di realizzare, in quartiere, un nuovo complesso sportivo. «In questi giorni abbiamo sentito molte voci – ha spiegato coach Giorgio Flego – e, sicuramente rispetto ad alcuni anni fa, molte cose sono cambiate. Quando abbiamo iniziato a discutere della possibilità di realizzare un nuovo impianto, e questo è successo almeno cinque anni fa, l’amministrazione alla guida della città era diversa ed erano differenti anche la dirigenza e il consiglio di istituto della scuola».
Tra le ipotesi passate all’epoca in rassegna «l’utilizzo del rudere da rimettere a nuovo davanti al castello», «l’oratorio», «il vecchio bocciodromo di via Iseo»: alla fine, però, nessuna soluzione è risultata adatta. Il tempo passa, cambia la giunta alla guida della città: «L’amministrazione apre un dialogo con l’ex preside della Sabin, con qualche professore, con qualche genitore del consiglio d’istituto, con l’attuale assessore allo sport Arbizzoni, sempre presente e attento, con il Sanfru Basket e con la Polisportiva San Fruttuoso. In quella riunione si era parlato della gestione degli spazi esterni, e si era deciso di verificare la possibile collocazione di una palestra all’interno dell’area Sabin. Si era detto sì. Ripetiamo: tutti avevano detto sì. Perché? Perché si poteva fare subito e poteva essere immediatamente messa a disposizione del quartiere e ovviamente della scuola. Perché a tutti, SanFru Basket compreso, l’unica cosa che interessava era che la palestra si facesse. Allora la possibilità era solo quella. Giusto? Sbagliato? Quella poteva essere una soluzione veloce e praticabile? È la soluzione più veloce e praticabile anche adesso».
Ma tutto si ferma un’altra volta. Del progetto si torna a parlare nelle scorse settimane: per la consulta e la scuola ora l’idea di realizzare l’impianto alla Sabin è da bocciare. Piuttosto, si pensi a recuperare l’ex bocciodromo che si trova all’interno del pensionato di via Tazzoli, hanno suggerito. E se l’amministrazione si è dichiarata aperta al confronto e alla discussione di altre soluzioni, SanFru Basket, dopo aver ricostruito le vicissitudini degli ultimi anni, lancia un appello: «Tutti insieme dobbiamo dialogare per tenere dritto il timone e raggiungere l’obiettivo – ha concluso Flego – la priorità è offrire al quartiere una nuova struttura dove tutti possano praticare sport. Dove costruirla, lo decideremo insieme».