Diventa realtà il centro polifunzionale SaporFare promosso da Fondazione Tavecchio e che sorgerà all’interno dell’Agriparco Accolti e raccolti di via Paini a Monza. La convenzione con il Comune è stata sottoscritta a fine novembre e a dicembre è arrivato l’atteso permesso di costruire rilasciato dall’amministrazione che consentirà, entro al massimo un anno, l’avvio del cantiere.
Monza, Centro SaporFare? Si-può-fare: il progetto
Un’idea innovativa, qualcosa di mai visto prima, come ha ricordato l’assessore Egidio Riva, presente insieme al collega all’edilizia privata Marco Lamperti e al sindaco Paolo Pilotto, alla presentazione ufficiale del progetto.
Il cuore di SaporFare sarà l’unità di offerta sperimentale Accolti e raccolti udos (unità di offerte sociali) accreditata dal Comune e da Regione Lombardia, finalizzata all’acquisizione di autonomie personali e sociali per persone in difficoltà e sviluppo di competenze per il futuro nell’ambito familiare, sociale e professionale. Si tratta di una struttura che occuperà un’area di 1.100 mq a ridosso del bosco dell’Agriparco, accanto al vigneto che produce (unico attivo in Brianza) l’etichetta Autari. Il centro polifunzionale, progettato dall’architetto Duccio Battistoni, comprenderà un ristorante, una wine school legata al vigneto, laboratori di trasformazione con aree dedicate alla lavorazione di frutta e verdura, pastificio e produzione agroalimentare, una scuola di cucina e due sale polifunzionali.
Monza, Centro SaporFare? Si-può-fare: i protagonisti
Protagonisti del progetto sono enti profit, no profit, istituzioni pubbliche e privati cittadini. Il costo totale per la realizzazione è di 2 milioni di euro: 1 milione e mezzo per la costruzione della struttura, altri 500.000 euro per gli arredi. Bcc Milano ha già finanziato il 50% dell’opera con un mutuo di quindici anni a tasso agevolato pari a 750.000 euro, la parte restante dovrà essere trovata entro i prossimi mesi. «Il 2025 sarà per noi un anno fondamentale – ha spiegato Alessio Tavecchio, presidente dell’omonima fondazione – Aiutatemi ad aiutare altri a dare valore alle loro vite».
Monza, Centro SaporFare? Si-può-fare: il centro nell’area est della città
Il progetto si inserisce nell’area est della città, in una zona ampia di verde, tra la Cascinazza e il confine con il parco della Cavallera. La campagna di raccolta fondi si svolgerà attraverso la distribuzione del vino Autari, prodotto con Meregalli Gruppo, con quote di partecipazione come socio investitore nell’impresa sociale SaporFare srl, prestiti fruttiferi al 3% netto annuo e ancora le donazioni dirette a Fondazione Tavecchio, bandi di enti pubblici e privati e i contributi a fondo perduto di fondazioni private e banche.
Un lavoro iniziato molti anni fa e che si è evoluto nel corso dei decenni, partendo da un primo progetto legato al mondo dello sport e alla riabilitazione per arrivare a SaporFare. «Abbiamo ridotto quello che era il progetto iniziale che era pensato solo per alcune persone. Questo centro invece è più sostenibile e aperto davvero a tutti», ha concluso Tavecchio.