Dal 21 gennaio a Monza e provincia il Pm10 è oltre la soglia consentita di 50 microgrammi per metro cubo. Per questo, superata la settimana consecutiva registrata da Arpa, da martedì 30 gennaio sono attive le misure temporanee di secondo livello per il contrasto all’inquinamento.
Il picco di Pm10 si è registrato il 26 gennaio con 109 microgrammi per metro cubo.
Monza Brianza: misure antismog di secondo livello attive dal 30 gennaio, divieto combustioni
Le misure prevedono il divieto di combustioni (in tutti i comuni delle province coinvolte) e di accensione di fuochi all’aperto, dopo la scorpacciata per sant’Antonio.
Monza Brianza: misure antismog di secondo livello attive dal 30 gennaio, il traffico
Per il traffico, nei comuni con più di 30.000 abitanti delle province coinvolte è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio.
Rispetto a quelle previste dalle misure permanenti, le limitazioni si applicano anche nelle giornate di sabato e di domenica e coinvolgono anche i veicoli Euro 4 diesel commerciali anche se con FAP e gli Euro 0 e 1 a GPL e metano.
Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In sono soggetti a limitazioni temporanee della circolazione come gli altri veicoli inquinanti, fino alla disattivazione delle stesse.
Monza Brianza: misure antismog di secondo livello attive dal 30 gennaio, il riscaldamento
Per quanto riguarda il riscaldamento è vietato tenere temperature superiore a 19°C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali, utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) di classe emissiva fino a 3 Stelle compresa (I° livello); e utilizzare generatori a legna per riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) di classe emissiva fino a 4 Stelle compresa (in caso di II° livello)
Monza Brianza: misure antismog di secondo livello attive dal 30 gennaio, l’agricoltura
“In tutti i comuni della provincia delle province coinvolte è vietato spandere gli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei digestati, dei fertilizzanti e dei fanghi di depurazione, salvo iniezione e interramento immediato“, dice la normativa regionale.