Monza, attenzione alla truffa della polvere rossa: camicia sporca per rubare i soldi

Un uomo con la camicia sporca di polvere rossa. Il ragazzo giovane, che si offre di pulirlo con un fazzoletto. Gentilezza apparente. È una tecnica collaudata per derubare. Ne ha fatto le spese un settantenne residente a San Rocco, a Monza.
Polizia di Stato
Polizia di Stato Radaelli Fabrizio

Un pensionato con la camicia sporca di polvere rossa. Il ragazzo giovane, che si offre di pulirlo con un fazzoletto. Gentilezza apparente. È una tecnica usata dai delinquenti, borseggiatori scaltri e senza scrupoli. Ne ha fatto le spese un settantenne residente a San Rocco, vittima lo scorso fine settimana del furto del portafoglio, nel quale custodiva i soldi appena prelevati, che gli sarebbero serviti per affrontare le spese di luglio.

Secondo la denuncia presentata agli uomini del commissariato di polizia di viale Romagna, ad avvicinarlo è stato un ragazzo dall’aria giovane, anche se con i capelli corti e già piuttosto radi, altro un metro e settantacinque circa. L’individuo gli ha fatto notare di avere la camicia sporca di polvere rossa (che un complice gli aveva buttato addosso dopo averlo visto prelevare i contanti) e ha fatto per levargliela. Mentre compiva quel gesto, però, è riuscito pure a sfilargli il portafogli con centinaia di euro che portava in un marsupio.

Dagli uffici della polizia fanno sapere che si tratta di una tecnica collaudata, e di prestare molta attenzione. Non si tratta infatti della prima segnalazione di un fatto simile. L’episodio ricorda gli esperti del ‘filo di banca’: un sistema col quale i malviventi applicano un filo di lana sui vestiti della vittima prescelta all’interno della banca, e da colpire all’esterno.