Monza: altri 23mila euro per un intervento di emergenza nell’ex caserma infestata da “ratti, zecche e pulci di piccioni”

Mentre il progetto di recupero rimane impantanato, il Comune di Monza paga il conto dell’ultimo crollo e dell’ultimo intervento di emergenza all’ex caserma di piazza San Paolo: più di 23mila euro per evitare il cedimento del tetto verso via Zucchi. In uno spazio infestato da ratti, zecche, pulci di piccione e zanzare.
Il tetto crollato nella ex caserma in piazza San Paolo a Monza
Il tetto crollato nella ex caserma in piazza San Paolo a Monza

Sfiora i 25mila euro il conto dell’ultimo intervento urgente nell’ex caserma di piazza San Paolo. I lavori di emergenza sono stati realizzati la scorsa estate dopo un rapporto della polizia locale che aveva evidenziato una situazione di pericolo in via Zucchi. Tutto era partito da un crollo di parte della copertura, il 6 di agosto. Solo nelle ultime settimane la giunta ha dato il via libera alla liquidazione dell’ennesima spesa per uno degli spazi di maggiore degrado del centro storico, un edificio impantanato da anni su un progetto di recupero bloccato da mancanza di risorse e dall’ancora atteso passaggio di proprietà: la struttura è dello Stato e non del Comune.

I sopralluoghi di agosto avevano evidenziato come la copertura fosse «implosa su se stessa» soprattutto nella «porzione di tetto della parte di edificio più bassa, sulla via Zucchi e aderente alla parte di edificio più alta». «Il l crollo è stato generato dalla rottura della trave di terzera più vicina alla gronda che, nel crollo, ha trascinato anche la trave di terzera più prossima al colmo del tetto – si legge nella documentazione estiva – Sono state contattate immediatamente più imprese edili». L’incarico è poi stato affidato alla Arch-Edil, disponibile da subito a intervenire. «I lavori sono cominciati martedì 11 agosto 2015, dopo che si era provveduto, nella giornata precedente ad eseguire una disinfestazione totale dell’ambiente oggetto del crollo, dei locali adiacenti e di tutto il cortile e le piante esistenti, da ratti, zecche, pulci di piccioni, zanzare e altre specie animali infestanti».

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L’impresa dopo avere sgravato la struttura dal peso ha verificato che anche «la trave di banchina (che è quello che con l’ausilio del peso della copertura tiene bilanciata la gronda prefabbricata) era completamente marcia e quindi non più in grado di svolgere a pieno la propria funzione, perché non avendo più la spinta verso il basso data dalla struttura del tetto, rischia di lasciare che lo sporto della gronda prenda il sopravvento e, sbilanciato, crolli sulla strada». Dopo i lavori di messa in sicurezza è stato chiesto all’ingegnere Giovanni Bellù il certificato strutturale e di idoneità statica. Il conto finale dell’operazione è di 23.553,57 euro.