Addio a “Gianni del 48!”. Si è spento a Monza all’età di 84 anni Giovanni Airoldi, energico e noto commerciante conosciuto in città per la sua attività commerciale di via de Leyva. Sempre con il suo toscano stretto tra le labbra, in tanti lo ricordano, all’interno dello storico negozio di calzature e abbigliamento sportivo, fondato nel 1969. Gianni ha “messo le scarpe” a tutta Monza fino al 2012 ospitando, negli anni, anche volti noti del calcio o del brand sportivo Lotto da Ancelotti a Zamorano da Donadoni a Baresi.
Monza: addio a “Gianni del 48”, il negozio è stato un punto di riferimento
Una persona energica, vulcanica, sempre con il sorriso e con quel “vocione” che in tanti ancora ricordano. Insieme agli altri due storici negozi di calzature, Cerizza e Brambilla, è stato per tanti monzesi un punto di riferimento, con il suo furgoncino speciale, fatto ad hoc per pubblicizzare la sua attività.
«Papà ha creato dal nulla un’attività che ha contribuito alla storia della città – racconta Giuseppe, il figlio – e che è nella memoria di molti monzesi. Papà era grande e generoso, quando arrivava lo sentivi con il suo vocione così forte, ha sempre combattuto non ha mai voluto arrendersi, fino alla fine».
Monza: addio a “Gianni del 48”, aprì anche un negozio dedicato alle pantofole e un mega store che ancora oggi porta avanti il nome
Negli anni ’90 con la moglie Franca ha aperto in piazza Grandi anche il primo negozio dedicato alle pantofole: pochi metri quadri ben studiati dedicati solo a ciabatte e pianelle. Sempre in quegli anni ebbe l’idea di aprire un mega store nella zona del Paullese che, ancora oggi, porta avanti il nome “Che 48” con una serie di negozi i Lombardia. Con il boom della grande distribuzione, il piccolo negozio che era proprio davanti al Nei non ha resistito e per questo più di dieci anni fa ha chiuso ma Gianni, con un socio, non si è certo arreso, anzi ha dato il via alla nuova attività nella zona sud est di Milano con un grande negozio di 1.400 metri quadri che ha originato poi la “catena” diffusa in tutta la Lombardia.
«Penso che papà abbia letteralmente fornito scarpe a intere generazioni di monzesi – continua il figlio – in tanti lo ricordano, sempre con il suo toscano e quel suo modo così energico e felice di stare con le persone».
Tra i tanti ricordi anche la sua passione per la natura, la montagna in particolare e l’abbigliamento tirolese. Niente lo ha mai fermato: un grande esempio per i figli Giuseppe e Fabrizio, ma anche per la nuora Paola che per anni ha lavorato con lui nel negozio di Monza. «Un vulcano positivo – conclude Giuseppe – papà era questo, trasmetteva sempre positività». I funerali si sono svolti nella parrocchia di Pio X di Monza.