Monte Bianco: una frana distrugge l’ultimo rifugio di Andrea Oggioni

Una valanga ha cancellato il bivacco Alberico-Borgna sul Monte Bianco, dove nel 1961 è partita la spedizione costata la vita al villasantese.
Andrea Oggioni
Andrea Oggioni

Non era più esattamente quello che aveva ospitato Andrea Oggioni, Walter Bonatti e gli altri alla vigilia della tragedia del Freney, ma idealmente è proprio lui, l’ultimo rifugio dello straordinario alpinista di Villasanta morto nel 1961. È il bivacco Alberico-Borgna, sul massiccio del Monte Bianco, che una frana ha completamente distrutto venerdì 26 agosto.

Se ne è avuta notizia sabato 27, dopo la segnalazione del pilota di un elicottero privato e la successiva ricognizione del Soccorso alpino valdostano per verificare l’assenza di escursionisti. Le macerie sono state trovate 300 metri a valle. Dal bivacco si partiva per la Cresta Kuffner e il Mont Maudit ed è da lì che la spedizione italo-francese contava di compiere una nuova impresa nel luglio del 1961.

La tragedia del 1961 e Andrea Oggioni

Proprio al bivacco Alberico-Borgna (nato nel 1929, poi rifatto nel 1985) si erano dati appuntamento la sera del 9 luglio la cordata di Pierre Mazeaud e quella di Walter Bonatti, con cui arrampicavano Roberto Gallieni e il villasantese Andrea Oggioni, allora 31enne. Obiettivo: vincere il Pilone centrale del Freney, cima inviolata. Gli alpinisti furono bloccati in parete per una settimana da un’ondata eccezionale di maltempo senza potersi muovere, prima di tentare una tragica ritirata: finirono per morire sulla montagna tutti tranne Gallieni e Bonatti. Mazeaud fu salvato poco dopo grazie alle indicazioni di Bonatti.