Monsignor Tremolada è vescovo Lissone ringrazia papa Francesco

Monsignor Pierantonio Tremolada è stato nominato vescovo ausiliare della diocesi di Milano da papa Francesco. La comunicazione ufficiale è stata data al sacerdote lissonese dal cardinale Angelo Scola, lo scorso 24 maggio.
Il nuovo vescovo Pierantonio Tremolada col cardinale Angelo Scola.
Il nuovo vescovo Pierantonio Tremolada col cardinale Angelo Scola.

«Adesso ci arriva la notorietà e noi non ci siamo abituati» dicono i genitori di monsignor Pierantonio Tremolada, nominato vescovo ausiliare della diocesi di Milano, da papa Francesco. La comunicazione ufficiale è stata data al sacerdote lissonese dal cardinale Angelo Scola, lo scorso 24 maggio, alle 12 nella cappella arcivescovile della Curia di Milano. «A proposito di date – ricorda mamma Angelina – Pierantonio è nato il 4 ottobre, giorno di San Francesco, è stato ordinato il 13 giugno, 13 è la ricorrenza della Madonna di Fatima, e ora Vescovo il 24 maggio, quando la Chiesa venera la Madonna Ausiliatrice».

«Prometteva bene»

Nella famiglia Tremolada la saggezza popolare, semplice e concreta, supplisce al non aver potuto approfondire l’istruzione «Eppure ce ne sarebbe stata tanta voglia» racconta papà Albino, classe 1925, lamentando le assenze della sua maestra di allora, che portava i ragazzi più in giardino che sui banchi. Sarà anche per questo che, per il figlio maggiore Pierantonio (dopo di lui ce ne sono altri tre: Francesco, Maria Donata e Massimo) il padre scelse la scuola dei preti. Erano gli anni della contestazione sarebbe stato un peccato non dargli le opportune occasioni «Il ragazzo prometteva bene, tutti bei voti alle elementari. L’insegnante gli affidava i ’pusè indré’ e lui se li portava a casa per fare il doposcuola. È sempre stato felice in mezzo ai giovani». Attitudine sicuramente ereditata dal padre, delegato di Azione Cattolica, che incantava con le sue ’conferenze’ gli aspiranti e spesso li emozionava sino alle lacrime. Ancora oggi Albino si meraviglia di come riuscisse ad esprimermi in italiano «Io che parlavo solo il dialetto», mostrando un altra dote che abbonda nella famiglia Tremolada: l’umiltà. «Il giorno in cui l’abbiamo portato in seminario – racconta mamma Angelina – siamo andati a prenderlo all’oratorio. Aspettando l’ora della partenza era andato un po’ a giocare con i compagni. Aveva in mano il suo grande barattolo di latta che conteneva un ’tesoro’ di biglie di vetro. ’E queste adesso a chi le do?’ si è domandato incerto»

Avanti dritto per la sua strada

«Ma è stata l’unica volta in cui gli ho visto un po’ di magone – afferma papà Albino – da allora in poi avanti diritto per la sua strada». Senza ripensamenti ed esitazioni. Fin da bambino, a chi gli chiedeva che mestiere avrebbe voluto fare da grande, rispondeva: ’il prete’. «Io l’ho incoraggiato – dice il padre – gli dicevo ’se ti ta diventet Curà, mi farò ul sacrista’». «Della nomina a Vescovo ci ha informato solo il giorno prima – aggiungono i fratelli – così come fece con quella a Monsignore. Non sappiamo bene come dovremo comportarci alla cerimonia di investitura, ma Pierantonio ci ripete ’Siamo nelle mani del Signore’»