Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, è tornato nel tardo pomeriggio di venerdì 23 settembre in via Alfieri a Seregno, ad un anno di distanza dall’inaugurazione della Casa della Carità, per il taglio del nastro del nuovo Emporio della Solidarietà, il secondo sul territorio provinciale brianzolo ed il quindicesimo su quello dell’arcidiocesi di Milano, servizio pensato come sostegno alla gestione dell’economia familiare, con l’utente che, dopo un passaggio dai servizi sociali e dal centro di ascolto della Caritas, potrà usufruire di una tessera a punti, valida tre o sei mesi, per la spesa sul posto. La guida della Chiesa ambrosiana ha trovato ad attenderlo una piccola folla, composta da tantissimi volontari e capitanata da monsignor Bruno Molinari, prevosto della città, da Gabriele Moretto, direttore, da Luca Santambrogio, presidente della Provincia di Monza e della Brianza, e da Alberto Rossi, sindaco. «Sono stato qui un anno fa -ha spiegato Delpini-, sono qui oggi e tornerò qui il prossimo anno. Il mio è uno stimolo ad istituire ancora qualcosa. Penso ad una banca del tempo: in una società che sempre più invecchia, il tema della solitudine ci deve far pensare. È ottimo l’emporio dei beni, ma andiamo oltre con l’emporio degli affetti».
Emporio della Solidarietà: gli altri interventi
Prima di lui, con Luigi Losa, già direttore della nostra testata ed uno dei più convinti attori e sostenitori del progetto di solidarietà che è fiorito in via Alfieri, a fare gli onori di casa, Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, aveva evidenziato che «in questa struttura non devono mancare i poveri, che devono essere i protagonisti. Dobbiamo farli sentire a casa loro, come in una famiglia». Monsignor Bruno Molinari, invece, dal canto suo ha sottolineato che «la carità è il segno più grande del nostro essere discepoli del Signore», mentre il sindaco Alberto Rossi ha rimarcato che «la presenza del presidente della Provincia di Monza e della Brianza Luca Santambrogio testimonia che la Casa non è solo seregnese».
Emporio della Solidarietà: l’iter per la sua realizzazione
Il nuovo Emporio della Solidarietà, la cui sede è ospitata dalla palazzina già occupata in passato dal centro di ascolto della Caritas e dal centro di aiuto alla vita, con ingresso indipendente della via Alfieri, conterà su tre aperture settimanali, ancora da calendarizzare, a partire dal mese di ottobre (una al mattino, una al pomeriggio ed una nelle ore serali) e coinvolgerà un organico di volontari forte al momento di trentacinque unità. La ristrutturazione dell’immobile, complici anche alcune complicazioni che si sono presentate strada facendo ed il rincaro dei materiali con cui tutte le cantierizzazioni stanno loro malgrado facendo i conti, è costata 180mila euro circa, praticamente il doppio in confronto ai 90mila euro che erano stati preventivati inizialmente. Il progetto ha goduto di un contributo dell’amministrazione comunale e della fondazione intitolata a Guido Venosta, oltre al sostegno di tanti benefattori privati, tra i quali non è possibile non menzionare don Pino Caimi, scomparso nell’autunno del 2020, che alla Casa della Carità ha destinato un suo lascito. Ora sul tavolo ci sono altri obiettivi da conseguire nel medio termine: tra questi, figura un centro diurno, che possa essere un riferimento anche per i senzatetto, accolti nei mesi invernali dal piano freddo, proposta che, dopo i primi anni di attività al Piccolo Cottolengo don Orione di via Verdi, ha trovato la sua collocazione definitiva proprio nel comparto di via Alfieri.