Mondiali in Brasile, falsi palloni “made in China” trovati a Lissone

Importante operazione messa a segno dalla guardia di Finanza di Monza che nel corso di un servizio ha sequestrato oltre 10 milioni di articoli “made in China”, non conformi alla disciplina sulla sicurezza dei prodotti. Tra questi, anche diversi gadget contraffatti legati al Mondiale di calcio in corso di svolgimento in Brasile.
La merce sequestrata dalla Finanza
La merce sequestrata dalla Finanza

Importante operazione messa a segno dalla guardia di Finanza di Monza che nel corso di un servizio ha sequestrato oltre 10 milioni di articoli “made in China”, non conformi alla disciplina sulla sicurezza dei prodotti. Tra questi, anche diversi gadget contraffati legati al mondiale di calcio in corso di svolgimento in Brasile. Si tratta di palloni utilizzati nella competizione sportiva in corso, i colorati “Brazuca” e di cuffiette auricolari, con il marchio “Fifa world cup”. I militari hanno effettuato un controllo in un punto vendita di Lissone gestito da cittadini di origine cinese, dove sono stati trovati alcuni articoli sportivi dei Mondiali 2014. Sono quindi iniziate le verifiche sull’autenticità dei prodotti grazie al network di collegamenti realizzato a livello nazionale dalla Guardia di Finanza per contrastare la commercializzazione dei prodotti contraffatti.

Le foto scattate dai militari ed inviate ai consulenti hanno rivelato una riproduzione non autorizza della grafica riportata sui palloni, indice della contraffazione del prodotto. I finanzieri hanno sequestrato gli articoli e, nonostante l’assenza di documentazione contabile, sono comunque risaliti al fornitore della merce: due punti vendita ed un magazzino non dichiarato in zona “China Town” di Milano. All’interno dei locali erano esposti anche giocattoli, casalinghi, ferramenta, prodotti cosmetici e per la cura della persona, sprovvisti della etichettatura prevista dalla legge. Due persone di origine orientale sono state segnalate alla Camera di Commercio di Milano che, oltre ad applicare le sanzioni per il Codice del Consumo, decreterà la confisca della merce che non verrà regolarizzata o certificata e la sua distruzione, a spese del trasgressore. Due anche le denunce – sempre per cittadini cinesi – alla Procura della Repubblica di Milano e di Monza, che dovranno rispondere dei reati di contraffazione e ricettazione.