Michaela, il viaggio in Austria è una realtà: nuove speranze per la limbiatese in coma

Il trasferimento a Innsbruck non è più un miraggio per Michaela Binato, la 28enne limbiatese in coma vegetativo da settembre 2019 a seguito di un aneurisma cerebrale. Fino ad ora la famiglia è riuscita a raccogliere 73mila euro, ne mancano ancora 23mila per coprire le spese per i tre mesi di permanenza.
Michaela Binato
Michaela Binato

Il trasferimento alla “Tirol kliniken – Neurologie Hochzirl”, località vicino a Innsbruck, non è più un miraggio per Michaela Binato, la 28enne limbiatese in coma vegetativo dal 23 settembre 2019 a seguito di un aneurisma cerebrale. La ragazza residente al Villaggio Giovi infatti per fine mese lascerà la clinica Quarenghi di San Pellegrino Terme, dove è in cura da mesi, per spostarsi nella struttura specialistica in Austria.

«La lettera per il ricovero – spiega la mamma Lucia Monteleone, che a causa del Covid – 19 sta vivendo 24 ore su 24 all’interno della struttura sanitaria insieme alla figlia – è già pronta. La Asl ha accettato il ricovero di Michaela all’estero, stiamo attendo l’autorizzazione da parte del giudice».

Un passaggio burocratico che dovrebbe arrivare a breve, dopo il quale scatterà il conto alla rovescia di dieci giorni per il trasferimento. Il ricovero alla clinica di Hochzirl è sempre stato l’obiettivo per Michaela e la sua famiglia visto che si tratta di un’eccellenza a livello mondiale, presso la quale la giovane limbiatese dovrebbe fare grandi passi nella guarigione. La 28enne, che poco più di un mese fa è stata operata ai piedi alla Multimedica di Castellanza, risponde agli stimoli, ha iniziato ad assumere il cibo per bocca e viene sottoposta ad una doppia seduta giornaliera di fisioterapia ma il trattamento che riceverebbe in Austria sarebbe diverso grazie a strumentazioni davvero all’avanguardia.

«Qui a san Pellegrino – dichiara mamma Lucia – Michaela viene trattata dal personale come se fosse una sorella ma in Austria potrebbe migliorare anche perché là un medicinale che assume tutti giorni può essere somministrato in endovena e quindi diventa molto più efficace». Il grande ostacolo per il ricovero alla “Tirol kliniken – Neurologie Hochzirl” è quello economico dal momento che le cure sono costosissime.

Fino ad ora la famiglia è riuscita a raccogliere 73mila euro ma ne mancano ancora 23mila per coprire le spese per i tre mesi di permanenza. Per questo la raccolta fondi continua su internet all’indirizzo https://it.gofundme.com/f/un-aiuto-per-michaela e sull’iban IT88V0760105138281234981239.