Mezzago: i lavoratori della Flowserve Valbart in sciopero contro i tagli al personale

Sciopero di quattro ore dei lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago dopo l'annuncio di 61 licenziamenti.

I lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago in sciopero contro i licenziamenti. Per quattro ore stamattina, mercoledì 24 aprile, i dipendenti della sede mezzaghese della multinazionali hanno incrociato le braccia e si sono presentati ai cancelli dell’azienda, per la mobilitazione indetta da Fiom Cgil Brianza e Fim Cisl Monza Brianza Lecco e dalle Rsu contro la decisione dell’azienda di avviare la procedura di licenziamento per 61 dei 179 lavoratori occupati in via delle industrie. La notizia era stata comunicata ai lavoratori lo scorso 5 aprile e nei giorni successivi le sigle sindacali hanno annunciato diverse iniziative di mobilitazione che sono culminate in un primo sciopero avvenuto lunedì 15 aprile e il presidio del 24. Di fronte alla portineria della multinazionale erano presenti diverse decine di lavoratori le RSU e le due sigle sindacali.

Mezzago: i lavoratori della Flowserve Valbart e le parole dei sindacati

«La procedura è stata aperta per una delocalizzazione in paesi asiatici di tutta la parte della produzione delle valvole a sfera – ha spiegato Gloriana Fontana, della Fim Cisl MB e Lecco -. Noi siamo qua con i lavoratori e per i lavoratori e non accettiamo questa decisione. Noi Abbiamo richiesto l’apertura della cassa integrazione straordinaria ma la risposta è stata negativa. Cercheremo di continuare a fare il possibile per tutelare i lavoratori. Nel 2020 c’era già stata una diminuzione del personale pesante. Allora era stata fatta una scelta basata sulla volontarietà delle persone. Cosa che al momento no è contemplata. Il 2 maggio avremo un altro incontro in Commissione Regionale e speriamo che possa esserci una svolta positiva».
«Ancora una volta si decide di delocalizzare e trasferire un pezzo importante della produzione verso un paese a basso costo di lavoro con l’obiettivo di aumentare i profitti – le parole di Adriana Geppert di Fiom Cgil Brianza -. Le scelte compiute dalla multinazionale hanno visto l’esternalizzazione di tutte le attività, in particolare quelle produttive, verso forniture esterne. Scelte non coerenti e strategiche che non hanno però portato all’obiettivo che la multinazionale si era data di aumentare la marginalità e che hanno una ricaduta negativa su questo sito. Abbiamo chiesto la cassa integrazione per crisi perché vogliamo ci sia dato tempo utile per una discussione compiuta sui capitoli di spesa e costi che l’azienda ci ha presentato sul tavolo di discussione e soprattutto cercare di lavorare per salvaguardare tutti i posti di lavoro».

Mezzago: i lavoratori della Flowserve Valbart e la commissione in Regione

Davanti ai cancelli oltre ai tanti lavoratori, e i sindacati anche una delegazione della sede di Desio della multinazionale e diversi rappresentanti politici del territorio da Giorgio Monti, ex sindaco candidato sindaco per Mezzago Democratica, Giovanna Amodio, Segretaria provinciale di Sinistra Italiana, Laura Irene Mauri e Jenny Arienti della Segreteria provinciale del Partito Democratico. Anche Alessandro Corbetta, consigliere regionale e Capogruppo della Lega in Lombardia è intervenuto in giornata sulla questione: « la notizia dei licenziamenti annunciati dalla Flowserve Valbart, che mi è stata prontamente segnalata dal sindaco Massimiliano Rivabeni, mi sono mosso per velocizzare la convocazione di un’audizione in Commissione Attività produttive del Consiglio regionale così da comprendere la situazione dell’azienda e ascoltare le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Chiediamo che Regione Lombardia metta in campo ogni azione possibile al fine di arrivare a soluzioni positive in questa vicenda, con l’obiettivo di tutelare la produzione ma soprattutto di scongiurare il licenziamento dei lavoratori».