Non una, ma due cabine di regia: sono quelle che, secondo il sindaco Paolo Pilotto, sono al lavoro per cercare di contenere il più possibile i tempi per l’avvio del prolungamento della metropolitana a Monza. La prima cabina è quella politica: «Nei prossimi giorni – afferma Pilotto – anche a nome dei miei colleghi di Cinisello e di Sesto chiamerò Beppe Sala» per tentare di capire in che modo muoversi insieme per cercare di ottenere dal ministero dei Trasporti i 400 milioni di euro che mancherebbero per coprire i costi dell’investimento. Una volta concordata la strategia gli amministratori locali si confronteranno con l’assessora regionale alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi, magari con la speranza di ottenere dal Pirellone qualche manciata di milioni.
L’ultima tappa del loro percorso sarà Roma, agli uffici del vicepremier Matteo Salvini che, peraltro, è già stato sollecitato più volte dai politici brianzoli a finanziare gli extracosti dell’opera.

Metropolitana a Monza, la seconda cabina di regia per quantificare quanti soldi occorrano
La seconda cabina di regia è quella costituita dai tecnici dei comuni e di MM che, aggiunge Pilotto, stanno collaborando sia per definire i dettagli del progetto sia per cercare di quantificare in modo preciso le risorse da reperire per poter pubblicare la gara per l’assegnazione dei lavori.
Se Roma non verrà in soccorso con uno stanziamento aggiuntivo l’iter per prolungare la linea 5 fino al polo istituzionale di via Grigna rischia di arenarsi per due anni: l’apertura dei cantieri, prevista per il 2027, potrebbe slittare al 2029 e, a quel punto, i treni della linea lilla potrebbero arrivare in città nel 2035. A marzo 2025 dovrebbero, però, partire le procedure di esproprio dei terreni toccati dagli scavi della galleria o utilizzati come aree al servizio delle ditte che effettueranno i lavori.
Metropolitana a Monza, si spera che il Governo integri le risorse necessarie
I sindaci interessati, intanto, continuano a sperare che il Governo integri la gran parte delle risorse mancanti: «Non dovremo presentare le nostro istanze contro quelle di altri territori – ha dichiarato alcune settimane fa Pilotto – dovremo far capire che la nostra area ha una sua peculiarità. Con il prolungamento la M5 diventerebbe la prima metropolitana interprovinciale e servirebbe un bacino di 4.500.000 abitanti, quasi la metà della popolazione della Lombardia, che con Bergamo e Brescia trascina l’economia regionale».
Il denaro da trovare non è poco ma, ha fatto notare il sindaco, il suo valore è relativo: «È immenso per un singolo cittadino – ha commentato – ma scende se viene messo in relazione con una importante infrastruttura» che costerebbe meno di tante bretelle autostradali già realizzate o sulla carta. Dovrebbe, invece, ripartire a breve l’iter per portare la linea 1 rossa da Sesto a Bettola, dove incrocerà la linea 5 lilla: guarda al prolungamento l’accordo firmato a luglio dai comuni di Monza e Cinisello che punta a valutare la situazione della mobilità nelle aree di confine con l’obiettivo di predisporre gli interventi per regolamentare il traffico in vista dell’attivazione della stazione della metropolitana.