Uno sconfinato amore per la propria patria, un immenso senso del dovere, un gesto di solidarietà senza pari nei confronti dei suoi connazionali, un esempio da portare a modello di volontario ante litteram, spassionato e senza secondi fini. Sono le qualità e le doti colte nell’avventuroso quanto appassionato e coinvolgente racconto del 33enne Oleksander Sydoruk, ucraino di Lutsk, sposato con due figlie, da anni residente a Bovisio Masciago. Ovvero la bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
In Italia dal 2007, in cui per tre anni ha svolto la professione di rappresentante lungo tutto lo stivale per una ditta polacca di vestiario per bambini, mentre negli ultimi anni, per motivi diversi, ha messo a profitto le sue innate capacità di artigiano, decoratore e imbianchino all’occasione. Una persona che in questo difficilissimo periodo e contesto ha inteso essere luce e speranza per i suoi connazionali, quella luce che si sprigiona in ogni atto di amore che la vita richiede. Quando è stata invasa l’Ucraina, da parte della Russia, il 24 febbraio, Oleksander ha subito pensato di ritornare in patria e arruolarsi. “Ho chiamato mio fratello Andrey- ha spiegato- che mi ha sconsigliato di arruolarmi in quanto c’era più bisogno di portare viveri, medicinali, coperte, indumenti e mettere in salvo persone in quanto le armi non erano sufficienti per tutti almeno al momento”.
In attesa di partire per l’Ucraina in quanto doveva completare un lavoro aveva iniziato a raccogliere ogni genere di beni. Il 1 marzo comunicava al gruppo di lavoro con cui collabora, che lasciava il suo posto per andare ad aiutare i suoi connazionali. “ Prima di intraprendere la strada per l’Ucraina con la mia Mazda, sono andato a salutare mia mamma Nelly a Bologna che è in Italia dal 1997- ha proseguito- e anche in quella zona avendo conoscenze ho raccolto tanto materiale, quindi lungo il percorso sono passato da Fortezza in Alto Adige e anche lì conoscenti mi hanno riempito di vestiti per bambini, medicinali e tanto altro. Passando per la Polonia mi sono fermato a Czestochowa, la città in cui c’era l’azienda che avevo rappresentato in Italia anni prima e anche lì altri vestiti per bambini. Successivamente mi sono indirizzato verso Katowice e Cracovia, dove un mia amica che mi aveva affidato un bimbo da portare al confine con la Polonia. Giunto nei pressi del confine ho scaricato il materiale a Dorohusk che è il punto dove convergono i rifugiati ha scaricato la merce e ho lasciato il mio nome, telefono ed indirizzo spiegando che avrei svolto tutto quello che c’era da fare a titolo gratuito, come volontario».
Tornato a Cracovia ha caricato delle persone ucraine che intendevano raggiungere Meda dove risiedevano dei conoscenti. “Raggiunta Meda hanno poi hanno preso strade diverse, alcune sono andate in Sardegna altre a Cosenza” spiega. Il 7 marzo è ripartito con un altro carico con un furgone messo a disposizione da un ucraino e da un moldavo e Oleksander con la sua auto. L’8 marzo dopo aver scaricato tutti i generi sono andati a dormire, dopo giorni insonni e di viaggi, a Wola Uhruska. Prima di affrontare il viaggio di ritorno hanno caricato suoi loro mezzi due famiglie con marito, moglie e tre figli, che a Bovisio Masciago sono attualmente ospiti della parrocchia san Pancrazio.
Per il terzo viaggio ha noleggiato un furgone che gli è costato 700 euro con il quale ha trasportato una famiglia verso Varsavia e, al rientro ha portato a Piacenza delle ucraine fuggite da Odessa. E così per altri sette viaggi pieni di avventure e aiuti alle persone. L’ultimo l’ha completato il 30 marzo. Finora ha percorso oltre 22 mila chilometri con la sua auto. Un viaggio che Oleksander compie in un giorno bruciando tra i 1.700 e 1.800 km a seconda delle deviazioni e o delle varie località da toccare sia in Italia che all’interno della Polonia e verso il confine con l’Ucraina.
I suoi colleghi di lavoro, per cercare di aiutarlo a coprire le spese che affronta di sua tasca, giovedì 31marzo nel noto ristorante di Meda “Il gusto della vita” hanno organizzato una cena benefica, il cui ricavato è andato in parte a coprire le spese sostenute da Oleksander, che ha per ora smesso di lavorare. I titolari del locale i seregnesi Elena Picchiottini e Dhian Singh, si sono offerti di mettere a disposizione a titolo di contributo per l’iniziativa di solidarietà l’intera cena per le persone che sono intervenute.
Per stare a fianco di Oleksander è stato varato un sito “emergenza in ucraina la corsa di Alex”, sui cui è possibile effettuare dei versamenti all’Iban IT09D0538720400000035143306. E possibile contattare direttamente Oleksandr, che parla molto bene l’italiano al numero 380- 142.23. 449 oppure alla mail: sydorukoleksander88@gmail.com. Negli occhi verdi di Oleksander c’è la luce di chi sceglie di vedere sempre il buono ovunque, ma in fondo ad essi traspare la sofferenza e hanno perso il sorriso autentico. Per lui i discorsi non bastano, servono le azioni. Per essere parte della soluzione occorrono due strumenti per fare la differenza: la forza del persone e la musica della speranza.