Meda rinnova il parco Franco Fusetti, personalità dal cuore verde

Cerimonia ufficiale a Meda al parco comunale Franco Fusetti di viale Brianza per la svelatura della nuova e più aggiornata targa di intitolazione.
Antonio Fusetti il mecenate del verde del parco Fusetti a colloquio con componenti della giunta di Meda
Antonio Fusetti il mecenate del verde del parco Fusetti a colloquio con componenti della giunta di Meda

Cerimonia ufficiale a Meda in prossimità di mezzogiorno sabato 25 giugno, al parco comunale Franco Fusetti di viale Brianza, dove alla presenza del sindaco Luca Santambrogio e di tutti i componenti della giunta amministrativa si è svolta la svelatura della nuova e più aggiornata targa di intitolazione e di quella del cippo. L’iniziativa è stata fortemente voluta da Antonio Fusetti, in segno di gratitudine, di omaggio nei confronti e nel nome del papà.

Meda rinnova il parco Franco Fusetti: area verde ricca di essenze curata dal figlio Antonio

L’area di circa mille metri quadrati di proprietà comunale dal 2007 è diventata una zona in parte adibita a parcheggio e un’altra a verde tra le più belle presenti in città, ricca di essenze tra le più pregiate di cui si è preso carico per l’ideazione, la realizzazione e la continua cura Antonio Fusetti, un personaggio molto conosciuto, eccentrico, un poco istrionico, ma con un grande cuore per la sua città nel tentativo di renderla sempre più bella soprattutto sotto l’aspetto ambientale.

Meda, chi era Franco Fusetti

Il sindaco Santambrogio nel porgere il saluto al folto gruppo di intervenuti ha ripercorso in sintesi la figura del dottor Franco Fusetti, nato nel 1907 e scomparso nel 1986, un uomo generoso, onesto e di grande umanità. Aveva aperto nel 1933, il primo studio di commercialista che è stato un punto di riferimento importante per moltissime grandi aziende medesi e della Brianza. Nel 2003 la città di Meda gli aveva conferito la benemerenza alla memoria per l’attiva partecipazione alla vita della comunità sia in campo amministrativo, sociali e sportivo.

Tra le iniziative ha supportato la costruzione della chiesa di Santa Maria Nascente, dell’oratorio Santo Crocifisso, della casa di riposo Besana. Per 30 anni ha dedicato il suo impegno alla locale sezione del Cai tanto da diventarne il presidente onorario. Lo studio di commercialista alla scomparsa nel 1986 è passato nelle mani di Antonio, che l’ha ceduto qualche anno fa.

Meda rinnova il parco Franco Fusetti: le parole di Antonio Fusetti per l’ambiente

Nel prendere la parola Antonio Fusetti, un ambientalista e amante straconvinto della natura ha evidenziato una delle opere più importanti realizzate da suo padre nel 1949, la creazione del grande parco privato di casa con centinaia di piante con grande preveggenza e lungimiranza, rifiutando offerte miliardarie dove al posto del parco si sarebbero potuti costruire decine di palazzi, proposta che altri avrebbero accettato al volo senza pensarci troppo.

A distanza di 80 anni le piante messe a dimora a quel tempo sono diventate importanti – ha detto – tanto da assorbire una grande quantità di CO2 durante il giorno e rilasciare ossigeno la notte, con grande beneficio di tutti. Seguendo le orme di mio padre, anch’io, oltre a potenziare il parco creato da mio padre ha inteso creato questo nuovo parco in cui ci troviamo, donato al comune. Un parco molto bello e ricco”.

Quindi ha elencato il numero delle essenze presenti: bordure di ortensie, biancospini, rose, forsizia, tre liquidambra, libocedri, melograni, sette ginkgo biloba di cui uno femmina, gelsi e tanti altri. Poi ha aggiunto “mio padre ripeteva spesso: il verde è vita, amalo e proteggilo”.

Meda rinnova il parco Franco Fusetti: l’appello di Antonio alle aziende del territorio

Quindi ha tirato le orecchie ai titolari delle numerose e blasonate aziende locali che non si sono mai impegnati a contribuire alla creazione di parchi e a mantenere il verde sul territorio. E su quest’ultimo argomento ha lanciato un appello: “ se il comune mi metterà a disposizione un’area verde sono pronto a collocare 200 piante. E se entro quattro, cinque anni nel mondo non verranno piantati un milione di alberi, anche in Amazzonia, i ghiacciai scompariranno del tutto e saremo sommersi dalle acque dei mari. La bella Sicilia sparirà e anche la pianura padana sarà cancellata, così come i molti paesi costieri d’Italia avranno seri problemi di esistenza”. La cerimonia si è concluso con un fuori programma inatteso: l’accessione di una trentina di fontane artificiali che hanno fatto un certo effetto sotto il sole cocente.