Corte Marelli: il consiglio comunale di Meda dice sì (a maggioranza) all’acquisto del compendio immobiliare di corso Matteotti per la riqualificazione del centro storico. La corte Marelli è un altro pezzo della Meda che fu, destinato a lasciare spazio a parco urbano e stalli di sosta a favore della rinascita del centro storico della città. Edifici che hanno fatto il loro tempo e che non possono più essere recuperati, ma abbattuti per far posto ad esigenze di utilità sociale.
Meda: il Comune compra Corte Marelli per farne un parco, il voto contrario del Pd
Un’operazione che al Comune costa 370mila euro, con l’obiettivo – ha fatto sapere il sindaco Luca Santambrogio – «di abbattere per creare spazi urbani e servizi alla città».
C’è un però, da qui il voto contrario del Pd (Polo Civico per Meda si è astenuto dalla discussione per legami di parentela della capogruppo Rina Delpero con la proprietà): l’amministrazione comunale di Meda deve attendere il pronunciamento della Soprintendenza cui è vincolato il compendio. «Dentro è molto mal messo, e l’unica parte che potrebbe avere un valore architettonico è quella di fondo, la palazzina che va su via San Martino – precisa il sindaco in consiglio comunale, giovedì 17 luglio – la Soprintendenza ci dirà se sarà abbattimento parziale o totale».
Meda: il Comune compra Corte Marelli per farne un parco, la replica del sindaco su Corte Ferrario
All’opposizione che chiede certezze e le ragioni per cui i lavori alla corte Ferrario (per cui il Comune ha deciso anche qui di procedere all’abbattimento per il recupero dell’area) non siano ancora partiti, il primo cittadino di Meda precisa che «la corte Ferrario non è ancora stata abbattuta perché utilizzata come cantiere di corso Matteotti, si risparmia abbattendo insieme corte Ferrario e corte Marelli, che sono in aderenza su due lati».
Il consigliere Marcello Proserpio (Pd) esprime le proprie riserve. «Abbiamo sentito l’intenzione di demolire il fabbricato che versa in pessimo stato conservativo per riqualificare l’area per far spazio a parco urbano e alcuni posti auto – premette – a differenza di quanto successo per la corte Ferrario per la quale ci eravamo espressi con voto contrario perché si erano fatte tante ipotesi di utilizzo, qui c’è un progetto che ha pubblica utilità e una sua logica. Se ci fermassimo qui, il nostro voto sarebbe diverso da quello fatto l’altra volta. Ma sorge un problema, quello della Soprintendenza. C’è un rischio pur minimo che la Soprintendenza ponga divieti e il costo dell’operazione è di 370mila euro, cifra decisamente importante. Rischiamo di acquisire un rudere che poi rimane così. Avete un piano B? – ha chiesto alla giunta Santambrogio- altrimenti rischia di diventare una cattedrale nel deserto. Il privato coi soldi propri può fare un azzardo, il pubblico non se lo può permettere. Riconosciamo il valore del progetto e lo apprezziamo- conclude Proserpio – ma non ci sono certezze ed un rischio, seppur minimo, quindi il nostro voto è contrario».
Il sindaco va in contropiede. «Il piano B c’è, nel caso in cui una parte rimanga in piedi, c’è già l’interesse di un privato, i promessi acquirenti della proprietà Lanzani, per un’operazione di housing sociale».
Per la riqualificazione di corso Matteotti, insomma, il consiglio comunale di Meda procede ad un’altra operazione importante che promette per il futuro della zona un cambiamento radicale che ha valore di utilità pubblica. Le minoranze concordano di fatto con la progettualità, ma si augurano, come detto, che le proposte sfocino presto in un concreto intervento di rinascita. Che le idee portino a dare attuazione a quello che sulla carta guarda verso il futuro con spirito propositivo.