Mazzata su Arcore, arriva il mostro Via libera alle ruspe del betonaggio

Arriva la sentenza del Consiglio di Stato e respinge il ricorso dell’amministrazione contro la costruzione del bitumificio al confine con Vimercate. L’avvocato di Doneda, Umberto Grella: «Adesso il consiglio approvi, o mandiamo in bancarotta il comune».
Un cartello contro l’impianto di betonaggio
Un cartello contro l’impianto di betonaggio <?EM-dummyText Crediti?>

Arriva la sentenza del Consiglio di Stato e respinge il ricorso dell’amministrazione contro la costruzione del bitumificio al confine con Vimercate. L’avvocato di Doneda, Umberto Grella: «Adesso il consiglio approvi, o mandiamo in bancarotta il comune».

Ancora una volta la battaglia del comune per dire no all’insediamento Doneda – istanza avviata sotto l’allora amministrazione Rocchini, che si espresse favorevolmente prima di un ripensamento a ridosso della campagna elettorale – si conclude con l’amaro boccone della sconfitta da mandare giù.

Ancora una volta in piena estate, ancora una volta il tribunale dà torto al comune. Il nodo sta tutto in una procedura che si chiama Vas e per chi poco mastica di diritto urbanistico significa valutazione ambientale strategica, quella conferenza dei servizi che viene convocata per raccogliere i pareri di tutti gli enti coinvolti (con competenze anche dal punto di vista ambientale e sanitario).

Dunque, se è vero che il consiglio comunale detiene il pieno potere decisionale in termini di urbanistica, è anche vero che in sede di Vas non è emersa alcuna contrarietà all’insediamento. Anzi. Così la sentenza: «Non vi è dubbio che lo spiegarsi del procedimento abbia mostrato ampie aperture del comune, sia nella fase iniziale, sia dopo l’acquisizione della favorevole valutazione ambientale strategica, all’esito della quale è stato richiesto dal comune e ottenuto il versamento di un congruo anticipo sugli oneri di urbanizzazione». Centocinquantamila euro in totale.

Si conclude così un nuovo capitolo della complessa vicenda Doneda. Una vicenda che ha molti e diversi risvolti, oltre a quello urbanistico: il coinvolgimento della cittadinanza attraverso il comitato No Betonaggio e le sue iniziative, la politica (sia in fase di campagna elettorale che in seguito di tenuta della maggioranza, con l’uscita di scena di Sel che dipende in parte anche da questo argomento), e infine Pedemontana, dal momento che Doneda ha presentato istanza per spostare l’impianto in seguito agli espropri e senza dubbio anche in vista della realizzazione dell’infrastruttura nel vimercatese.