La campagna di Forza Nuova in difesa della famiglia è arrivata a Monza. Con un numero di telefono e un’email per segnalare le iniziative di “propaganda omossessualista” nelle scuole di Monza e Brianza.
Nella notte tra mercoledì e giovedì alcuni militanti hanno affisso fuori da quindici scuole elementari e medie monzesi il manifesto della campagna di sensibilizzazione del partito contro quella definita dagli iscritti “L’aggressione della teoria gender nelle scuole”. Un manifesto dove campeggia l’immagine di una giovane famiglia formata da mamma, papà e bambino, accanto al simbolo di Forza Nuova, invitando i cittadini a unirsi nella lotta per la famiglia tradizionale.
«La facilità con cui vengono accettati, autorizzati ed imposti seminari, interventi o proposte “(dis)educative” legate alla propaganda ed assimilazione fin dai primi anni di scolarità della teoria “gender” e dell’omosessualismo è allarmante – si legge nel comunicato stampa – Ce ne accorgiamo ogni settimana quando ai nostri banchetti persone incredule e allibite firmano la nostra petizione e si informano su cosa sia la teoria Gender. Forza Nuova ribadisce la totale avversione a qualsiasi propaganda omosessualista nelle scuole poiché fondata su falsi presupposti di carattere antropologico, scientifico e morale».
Una campagna non condivisa da Meladai la Brianza, il movimento nato per dare voce ai diritti delle persone lgbt e per affermarne la libertà. Anche di avere una famiglia. «Forza nuova si batte contro teorie che sono pura strumentalizzazione, perché non esiste una ideologia “gender” – ha commentato brevemente la presidente Viviana Bruno – Portano avanti una battaglia di odio contro una minoranza che non lede istituzioni secolari come la famiglia o il matrimonio. Spiace, perché Monza non è proprio una città omofoba».
Sabato i militanti saranno impegnati in tutta Italia nella raccolta di firme per la petizione contro la diffusione dell’ideologia gender nelle scuole. Una raccolta firme contestata dal Pd milanese che ha chiesto al questore di non autorizzare il presidio in centro città.