“Anche se non sei più con noi, il tuo spirito e i momenti felici che abbiamo condiviso vivranno per sempre nei nostri ricordi“. Diceva così il manifesto esposto a Macherio al funerale di Geraldine Sanchez Nunes Yadana, la donna di 33 anni di origine peruviana uccisa nella notte del 16 luglio dall’ex compagno. Una grande fotografia della donna, la data di nascita (24 gennaio 1992) e quella in cui Alexander Vilcherrez Quilla, connazionale di 38 anni, l’ha soffocata fino alla morte, poco lontano dalla casa in cui viveva con i figli adolescenti. Una nuova casa e il tentativo di una nuova vita lontana da un uomo violento. Ma la fuga dal Perù non è bastata a salvarla.


Macherio, i funerali di Geraldine Sanchez uccisa dall’ex compagno: un applauso e palloncini bianchi
Giovedì a Macherio c’erano i parenti, gli amici peruviani per l’ultimo saluto e c’era anche la comunità, con in testa il sindaco Franco Redaelli in fascia tricolore insieme all’assessore ai Servizi sociali, a tanti amici macheriesi e ai compagni di scuola dei ragazzi. Anche il primo cittadino, che ha proclamato il lutto per la giornata, ha aiutato a mostrare le parole in ricordo della donna, il cui volto campeggiava anche su t-shirt bianche.
Una cerimonia composta, celebrata dal parroco della comunità pastorale don Ivano Spazzini che ha sottolineato il coraggio di Geraldine, capace di lasciare il suo paese natale per raggiungere l’Italia alla ricerca della serenità: «La felicità è il suo destino – ha detto il sacerdote – Geraldine era venuta in Italia per cercare una vita nuova, un futuro felice. Oggi facciamo fatica, vediamo una morte assurda, senza senso, senza ragione dove la violenza è solo espressione del male e del Maligno».
Dopo la cerimonia, sul sagrato, gli applausi e un volo di palloncini bianchi. Tornerà in Perù dove sarà tumulata.