Donare spontaneamente un dispositivo medico all’avanguardia al San Gerardo di Monza, rischia di veder andare in fumo l’investimento solidale per colpa di una burocrazia sempre più lenta e tortuosa. È quanto sta accadendo a Filo diretto onlus, l’associazione senza fini di lucro del gruppo Filo diretto che promuove, finanzia e cura la realizzazione di progetti e iniziative no profit a favore dell’infanzia in difficoltà, che dal mese di luglio sta compiendo una vera e propria lotta per riuscire a concretizzare il suo atto di generosità.
Nello specifico, l’associazione presieduta da Gualtiero Ventura ha voluto donare all’azienda ospedaliera monzese un trasduttore transesofageo volumetrico, una macchina da 35mila euro che consente di valutare con maggiore tempismo alcune gravi patologie cardiache.
Il dispositivo è stato consegnato nel mese di luglio alla struttura sanitaria, ma per motivi strettamente burocratici non entra in funzione. Non solo: dato che la pratica non viene chiusa, nonostante le tante sollecitazioni da parte di Filo diretto onlus alla direzione amministrativa del San Gerardo, il fornitore ha fatto sapere che procederà con il ritiro del macchinario, rendendo vana la donazione.
L’intoppo, a quanto pare, è dovuto al fatto che la pratica non può essere catalogata come donazione, in quanto la onlus ha acquistato il macchinario in leasing. Ma per trasformare la cessione in comodato d’uso gratuito l’amministrazione del San Gerardo ha fatto passare cinque mesi. E non ha ancora chiuso l’iter. La direzione del San Gerardo intende sbloccare la situazione: previsto un incontro coi vertici della onlus giovedì 11 dicembre.
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