In occasione della seconda edizione di CronOs, Cronicità e Osteopatia, dal 18 al 24 aprile, nella Settimana Internazionale dell’Osteopatia, 31 studi in Monza e Brianza apriranno le porte per una visita gratuita ai pazienti con sintomi riconducibili al Long-Covid o la cui cronicità è peggiorata in seguito alle restrizioni per la pandemia.
Il progetto è promosso dal ROI – Registro degli Osteopati d’Italia- con l’obiettivo di informare i cittadini sul supporto che l’osteopatia può offrire ai pazienti che presentano disturbi cronici e di dare impulso alla ricerca scientifica in questo specifico campo della salute. È possibile prenotare la propria visita sul sito cronos.roi.it. I pazienti potranno individuare l’osteopata aderente all’iniziativa più vicino a loro attraverso una mappa interattiva quindi contattare direttamente l’osteopata per fissare la visita gratuita, chiamando il numero riportato nella sua scheda.
Le manifestazioni cliniche del Long Covid, “sono molto variabili e oggi non esiste un consenso unanime sulle loro caratteristiche – dicono dal ROI – anche se è possibile distinguere manifestazioni generali come astenia, mialgie, artralgie, debolezza generale e manifestazioni organo-specifiche come dispnea, tachicardia, cefalea e reflusso”.
“Inoltre, anche le norme promosse per il contenimento della pandemia hanno avuto conseguenze molto importanti sulla salute dei pazienti” ha dichiarato Paola Sciomachen, Presidente del ROI. “La sospensione degli abituali controlli di salute, lo stress, il mantenimento di posture scorrette durante lo smart working e l’interruzione dell’attività fisica sono solo alcune delle cause che hanno condizionato il nostro stile di vita e che possono aver originato o peggiorato disturbi cronici che l’osteopatia può contribuire a trattare” ha aggiunto Paola Sciomachen.
Sono oltre 24 milioni gli italiani che attualmente convivono con malattie croniche e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che oltre l’80% della spesa pubblica per la salute è indirizzato alle cure e alla gestione del paziente cronico. “Tra gli interventi sanitari volti alla cura e alla presa in carico dei pazienti cronici, l’osteopatia riveste un ruolo sempre più importante, integrandosi pienamente nel Sistema Sanitario Nazionale“ ha spiegato Paola Sciomachen.
Il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) è l’Associazione più rappresentativa e più antica del settore a livello nazionale. Nasce nel 1989 con l’obiettivo di stimolare la diffusione e la valorizzazione dell’osteopatia in Italia. L’Associazione promuove la ricerca in campo osteopatico, l’aggiornamento e la formazione professionale dei suoi iscritti, a garanzia della qualità e della sicurezza delle prestazioni offerte. È un’associazione privata senza fini di lucro che svolge attività di autoregolamentazione, autodisciplina, rappresentanza e coordinamento degli associati. Inoltre, il ROI indirizza e definisce i criteri formativi e la deontologia professionale. Il ROI conta oltre 4.000 osteopati iscritti.