Lombardia, un giovane su cinque non studia e non lavora: le opportunità dell’agricoltura

Elaborazione della Coldiretti su dati Istat relativi ai NEET tra i 15 e i 34 anni, campagna informativa sulle chance offerte dall'agricoltura.
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Quasi un giovane lombardo su cinque non studia e non lavora: lo testimonia un’elaborazione della Coldiretti Lombardia su dati Istat relativi ai NEET tra i 15 e i 34 anni. E’ stata realizzata in occasione della due giorni di open day con i giovani imprenditori agricoli della Coldiretti all’interno della tappa lombarda, prevista a Brescia, del “Neet Working Tour”. Si tratta di una campagna informativa itinerante promossa dal Ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro e Carta Giovani Nazionale e rivolta ai giovani inattivi di età compresa tra i 14 e i 35 anni.

Con l’occasione giovani imprenditori agricoli della Coldiretti Lombardia raccontano le loro esperienze e danno informazioni sulle opportunità di lavoro che le campagne offrono anche alle nuove generazioni.

In Lombardia – continua la Coldiretti regionale – sono circa 3.400 gli under35 che hanno scelto di costruirsi un futuro da imprenditori agricoli investendo nella terra, in aumento di quasi il 3% in cinque anni secondo un’analisi Coldiretti su dati Registro Imprese.

“Oltre ai giovani titolari di impresa che creano e danno lavoro – afferma Carlo Maria Recchia, delegato Giovani Impresa Coldiretti Lombardia – ci sono anche molti ragazzi e molte ragazze che ogni giorno si occupano di mandare avanti e far crescere l’attività agricola di famiglia al fianco di genitori, fratelli e parenti. L’impegno delle nuove generazioni, che sono le più attente alle questioni climatiche e di sostenibilità ambientale, è centrale per il futuro della nostra agricoltura, un settore che il Covid e la guerra in Ucraina hanno rivelato essere essenziale per il Paese, e per continuare a creare nuove opportunità di impiego nelle nostre campagne”.

I giovani, dice Coldiretti Lombardia: “hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili“.