Lo stato d’emergenza finisce il 31 marzo: cosa cambia da aprile

Lo stato d’emergenza proclamato proclamato il 31 gennaio 2020, inizialmente per sei mesi, non sarà prorogato oltre il 31 marzo 2022. Cosa cambia: stop alla dad, addio ai colori delle regioni, stop all’obbligo delle mascherine all’aperto.
Togliere la mascherina anticovid - foto creata da prostooleh/it.freepik.com
Togliere la mascherina anticovid – foto creata da prostooleh/it.freepik.com

Stop al 31 marzo 2022: lo stato d’emergenza proclamato proclamato il 31 gennaio 2020, inizialmente per sei mesi, non sarà prorogato oltre l’ultima data definita. Lo ha annunciato mercoledì il presidente del consiglio Mario Draghi.

“La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese”

Cessano quindi i poteri straordinari del governo e della protezione civile, le attività del Commissario straordinario e del Comitato Tecnico Scientifico, le cabine di Regia tra Governo e Regioni.

Per i cittadini significa che da aprile, ha spiegato anche Draghi, “le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno eliminate le quarantene da contatto. Cesserà l’obbligo delle mascherine Ffp2 in classe” e cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto. Resta l’obbligo al chiuso.

Destinati ad andare in archivio anche i “colori” delle regioni – le fasce di rischio bianco, giallo, arancione, rosso – e le restrizioni previste in base all’indice di diffusione del Covid-19.

Con la chiusura dello stato d’emergenza le aziende dovranno gestire con accordi individuali lo smart working dei lavoratori, Nella Pubblica amministrazione esistono già accordi individuali.

Anche la campagna vaccinale passerà dal Governo alle singole Regioni.

Verrà definito un calendario di graduale allentamento delle restrizioni e di mantenimento del green pass per determinate situazioni.

Resta fissata al 15 giugno la data della fine dell’obbligo vaccinale per gli over 50. Tutte le decisioni saranno inserite in un decreto legge.