Lissone, nonostante l’emergenza Covid cresce la raccolta differenziata: è al 79%

Nella città si registra un incremento pari ad un punto percentuale rispetto al 2019. «Un dato che conferma la sensibilità verso l’igiene urbana e l’aspetto ambientale che appartiene ormai alla stragrande maggioranza della popolazione» afferma il sindaco Concettina Monguzzi.
Il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi
Il sindaco di Lissone Concetta Monguzzi

Cresce la percentuale di raccolta differenziata a Lissone che nel 2020 supera il 79%. Nonostante l’emergenza sanitaria e la produzione di rifiuti igienico-sanitari dettati dalla pandemia, nella città si registra un incremento pari ad un punto percentuale rispetto al 2019.

«Un dato che conferma la sensibilità verso l’igiene urbana e l’aspetto ambientale che appartiene ormai alla stragrande maggioranza della popolazione – afferma il sindaco Concettina Monguzzi – nell’arco del quinquennio 2016-2020, la racconta differenziata è passata dal 65 a poco meno dell’80%. Un risultato che si è reso possibile grazie alla collaborazione di tutti, utenze domestiche e non domestiche, nella certezza che la vivibilità di una città dipenda anche dal livello di pulizia che la contraddistingue».

Nel corso della scorsa estate, la percentuale di raccolta differenziata si è stabilmente attestata oltre l’80%, con la punta dell’81% registrata in giugno e luglio. Solo nel periodo iniziale della pandemia, si è assistito ad un leggero calo nella differenziazione del rifiuto col mese di aprile che si è “fermato” al 76%.

Le voci principali del differenziato destinato a riciclo riguardano la frazione umida (4,1mila tonnellate), carta e cartone (2,1mila), vetro cavo (1,9mila), multileggero (1,6mila), legno (1,6mila) e ingombranti (1,1mila), tutti dati in crescita rispetto al 2019.

Altre voci consistenti sono rappresentate dal recupero di scarti del verde (560 tonnellate), dallo spazzamento (520), dal materiale ferroso (225), dagli indumenti (163) e da apparecchiature elettroniche (173).