Hanno aperto la sua Mercedes, parcheggiata sotto casa, forzando una portiera. Hanno gettato dentro una bottiglia incendiaria molotov. E la berlina – in una manciata di minuti – si è trasformata in una torcia su quattro ruote. L’attentato è stato messo a segno domenica sera, 19 gennaio, verso le 20.30 a Lissone contro l’auto dell’assessore ai Servizi sociali, Ignazio Lo Faro, di Forza Italia. Sono stati i vigili del fuoco di Lissone a spegnere gli ultimi focolai attorno a quella che era ormai solo una carcassa di lamiera incenerita.

Lissone: molotov nell’auto dell’assessore Ignazio Lo Faro, la solidarietà del consiglio comunale
È stato lui stesso a presentarsi alla caserma dei carabinieri di Lissone per sporgere denuncia. Turbato per quanto era accaduto, martedì sera Lo Faro non si è presentato in consiglio comunale. Ai colleghi della Giunta, ha confidato di essere molto preoccupato, in particolare per la sua famiglia.
Martedì sera il gesto è stato condannato dall’intero consiglio comunale. Parole di solidarietà sono state rivolte a Lo Faro dal sindaco, Laura Borella, dal presidente del consiglio, Roberto Perego, da Fabio Meroni (Prima Lissone), Elio Talarico (Pd) e Marco Fossati (Forza Italia)
Lissone, molotov nell’auto dell’assessore Ignazio Lo Faro: «Un brutto gesto, non ho nemici»
«Io e la mia famiglia siamo rimasti profondamente turbati – sono state le prime parole a caldo di Lo Faro – Martedì sera non me la sono sentita di andare in consiglio comunale, non ero nello spirito giusto. Non ho nemici. Ho degli avversari politici, ma al termine di un confronto di idee, anche serrato, alla fine ci bevo volentieri un caffè. È stato un brutto gesto, la speranza è che resti l’unico».
Ora i carabinieri, dopo aver raccolto la deposizione di Lo Faro, stanno passando al setaccio le telecamere a circuito chiuso sparse nel quartiere dove è avvenuto l’attentato.