Lissone: la Caritas ora aiuta anche chi ha due entrate, colpa dei mutui e del caro vita

Aumentano le famiglie che non ce la fanno, a Lissone la Caritas dive che bussano alla porta anche famiglie con due stipendi alle prese con bollette, mutui e caro spesa
Alcuni volontari della Caritas di Lissone

La povertà in città si fa sentire, ma c’è un “esercito del bene” impegnato ogni giorno nel tentativo di contrastarla per dare un supporto concreto alle famiglie e dare la dignità di persona umana a ogni lissonese. Sono davvero degli angeli i volontari della Caritas di Lissone. Fanno molto, non chiedono nulla in cambio, si sentono ripagati alleviando il disagio altrui, ma sono tanti gli assistiti che ricambiano con quel poco che hanno. Ovvero la possibilità di dire grazie e di aggiungere un sorriso. Volontari soprattutto anziani, difficile poter contare sui giovani per attività che si svolgono durante la giornata, quando le persone sono al lavoro o a scuola.

Centro di Ascolto Carita a Lissone: nel 2023 svolti 900 colloqui dei quali 85 nuovi

Dimenticate però il volontariato vecchio stampo, quello delle parrocchie di una volta che davano tanto, ma senza essere organizzate: qui a Lissone la Caritas è ancora contraddistinta dalla generosità (anche d’animo), ma tutto funziona alla perfezione.

Di più: sono stati organizzati anche dei servizi specifici con giorni, orari e volontari ben precisi. Nulla è lasciato al caso. E poi, naturalmente, c’è il Centro di Ascolto: perché il bisogno primario di ogni persona è quello di trovare un interlocutore in grado di indirizzarla e sostenerla nel modo migliore.

“Nel 2023 – spiegano i responsabili – abbiamo fatto 900 colloqui, di cui 85 nuovi. Considerando i giorni di chiusura estivi, significa quasi 2 persone nuove alla settimana. Significa più di 2.500 persone diverse ricevute e ascoltate in più di trent’anni di attività. La necessità? Non è più solo il mangiare. L’emergenza Covid e poi la guerra in Ucraina, con il caro bollette e l’inflazione hanno moltiplicato le esigenze. Si va dalla casa al lavoro, al pagamento delle utenze. Il bisogno alimentare riguarda soprattutto le emergenze, altrimenti sono altre le necessità. Variegata anche la composizione delle persone che aiutiamo. Il 40 per cento del totale è costituito da italiani, gli stranieri sono il 60 per cento e provengono da ogni dove, anche se sono pochi quelli di origine asiatica che si rivolgono a noi. C’è da dire che i lissonesi sono molto solidali: se si tratta di aiutare chi è in difficoltà, non fanno fatica a donare in occasione delle nostre raccolte o anche venendo in sede direttamente portando soldi o materiale“.

Caritas di Lissone: oggi anche due stipendi in famiglia non danno tranquillità

Il mercoledì e il venerdì, dalle 9 alle 11, c’è la distribuzione gratuita del pane grazie alla sensibilità dei panificatori cittadini. Non solo pane, naturalmente: ci sono anche pizze, focacce, brioche. “Partecipano anche alcuni supermercati – raccontano alla Caritas -. Li abbiamo cercati noi, ma non si sono tirati indietro. Ogni volta con la distribuzione raggiungiamo una cinquantina di famiglie”.

Il lunedì, il martedì, il venerdì e il sabato c’è anche la distribuzione gratuita di vestiti. Li portano i cittadini, quelli di seconda mano ma in buono stato. I volontari fanno la selezione e li distribuiscono. Si preoccupano anche di acquistare biancheria intima, per dare capi nuovi e mai usati. Gli assistiti sono circa una cinquantina. Una considerazione lascia sconcertati: “Oggi come oggi – spiegano dalla Caritas – vengono anche persone che hanno due stipendi in famiglia. Di fronte ai mutui, alle bollette, alle spese varie, anche due stipendi non danno tranquillità”.