Lissone: gli aiuti per l’Ucraina a destinazione grazie agli Alpini

Il grazie del sindaco Monguzzi a nome della città alle penne nere e a chi ha donato. Gli aiuti hanno raggiunto il Serming a Torino in transito verso la Romania. Da lunedì 7 marzo nuovo punto raccolta nella sede della Protezione civile di Lissone di via Tripoli.
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WEB alpini liss Elisabetta Pioltelli

«Un grandissimo grazie agli Alpini di Lissone che hanno contribuito alla consegna, al Serming a Torino, di ciò che è stato raccolto a Lissone in una settimana e che sarà consegnato presso il campo profughi e il sistema di accoglienza in Romania, nella zona a confine con l’Ucraina. Grazie a chi ha organizzato, a chi ha donato, a chi ha raccolto e anche a chi porterà a destinazione. Un grandissimo segno di vicinanza».

Sono le parole commosse espresse dal sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, di fronte al grande lavoro e alla solidarietà manifestata dalla gente e dai volontari della città, in risposta all’iniziativa umanitaria in favore degli sfollati ucraini che scappano dalla guerra. “Uniti per l’Ucraina” è lo slogan scelto dall’Unità Pastorale Giovanile di Lissone che, in collaborazione con il Serming, Arsenale della Pace, organizza un punto di raccolta per la raccolta di alimenti. Pasta, riso, polenta, salsa di pomodoro, legumi in scatola, zucchero, merendine, marmellate, tonno, carne in scatola e coperte. Tutto ciò che può servire al sostentamento di persone in fuga dalla guerra.

«Dai centri con cui collaboriamo a Baia Mare, in Romania, ci chiedono un aiuto straordinario per sostenere i primi profughi ucraini, in arrivo nei loro territori – fanno sapere dalla Pastorale Giovanile di Lissone – il punto di raccolta a Lissone è, da lunedì 7 marzo, presso al sede della Protezione civile di Lissone di via Tripoli, aperta dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. In precedenza erano altri i punti di raccolta aperti in città, ma data la grande quantità di donazioni si è deciso di facilitare le operazioni presso un’unica sede. C’è anche la possibilità di acquistare le bandiere della pace del Serming o di fare un’offerta il cui ricavato andrà interamente al progetto di accoglienza profughi ucraini».