Lissone: alla Rsa anziani meno soli, ha aperto la stanza degli abbracci

L’appello lanciato dalla Rsa Agostoni è stato accolto con entusiasmo dal Lions Club di Lissone che con la grande sensibilità del presidente Luciano Villa e dei suoi soci, ha lanciato una raccolta fondi per raggiungere questo importante obiettivo. Alla raccolta hanno aderito con generosità cittadini e alcune associazioni
La stanza degli abbracci nell ARsa
La stanza degli abbracci nell ARsa Gianni Radaelli

La “Stanza dell’Incontro” alla casa di riposo Rsa “Agostoni” di Lissone è diventata realtà ed è attiva dal 4 marzo scorso. “Stiamo ancora vivendo uno dei periodi più duri e drammatici della nostra storia, ma la nostra Fondazione ha lottato fin dal primo giorno e continua a lottare per difendere il benessere e la salute dei propri ospiti e degli operatori sociosanitari – dichiara il presidente Roberto Dominici -la Fondazione ha così lanciato un appello alla sua comunità nel mese di novembre 2020, per realizzare uno spazio molto simile alla stanza degli abbracci che permettesse ai familiari di rivedere e riabbracciare i loro cari dopo mesi di lontananza e di isolamento, imposti dalle restrizioni e dalle misure per contenere la diffusione dell’infezione”.

L’appello lanciato dalla Rsa Agostoni è stato accolto con entusiasmo dal Lions Club di Lissone che con la grande sensibilità del presidente Luciano Villa e dei suoi soci, ha lanciato una raccolta fondi per raggiungere questo importante obiettivo. Alla raccolta hanno aderito con generosità cittadini e alcune associazioni che operano da molti anni in vari ambiti del volontariato sul territorio lissonese quali, ad esempio, Avo e “Aiutiamoli a Vivere”. “In particolare – precisa il presidente a nome del cda della Fondazione Agostoni – si è avuto il contributo attivo della Confartigianato Apa di Lissone con il suo presidente Giovanni Mantegazza che ha visto coinvolti in prima linea gli artigiani e le maestranze del territorio lissonese, così come dell’associazione “Lissone Commercia” e dei suoi associati, delle ditte Gislon e Esse Impianti. Il progetto, disegnato dagli architetti Roberto Galbiati e Sabrina Muschiato, è stato realizzato quindi grazie al cuore grande di chi sente che il bene della comunità è anche il proprio bene. Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso di realizzare questa bella iniziativa”.

Un luogo dove i sentimenti sono autentici protagonisti e dove la commozione prende inevitabilmente il sopravvento: gli ospiti della Agostoni abbracciano i loro familiari che rivedono dal vivo dopo tanto tempo. La tenerezza di sguardi, l’amore che affiora dall’abbraccio tra una madre e un figlio o tra fratelli non si può spiegare a parole. Momenti preziosi che colmano distanze dovute alle restrizioni Covid, attimi di fortissima emozione che vanno oltre le barriere e l’isolamento e che coinvolgono tutti, sia coloro che sono evidentemente protagonisti dell’abbraccio, sia coloro che assistono al momento. E’ qualcosa di potente. Si abbattono le distanze per un istante, ma riportano la consapevolezza dei mesi vissuti senza poter vedere i propri cari.

Le persone fanno ti spazio in un momento intimo ed eccezionale della loro vita, accolgono e consentono di testimoniare qualcosa che entrerà a far parte della storia collettiva. Un’esperienza bellissima, ma allo stesso tempo indescrivibile perché ciò che si avverte nel cuore è proprio di chi lo vive. Si piange e si sorride. L’abbraccio protetto da un telo di plastica è un sollievo momentaneo, dà un’opportunità agli anziani, ma al contempo ricorda il peso dell’incubo che stiamo vivendo e fa sperare in un veloce ritorno agli abbracci veri, al contatto umano. Un luogo dove alla forza delle parole si uniscono il calore del tatto e l’emozione della vista. Le famiglie di Lissone esprimono in un abbraccio più di quanto si possa immaginare.

L'autore

Giornalista pubblicista dal 1998, ascolto persone, racconto storie, modero eventi. Amo lo sport, ma sono molto di parte.