L’intervista a Antonino Belnome nel documentario del regista seregnese Marco Tagliabue

La Radiotelevisione Svizzera Italiana ha trasmesso domenica il documentario “Il Padrino e lo scrittore” curato dal regista seregnese Marco Tagliabue con l’intervista a Antonino Belnome.
Michele Camillo Costa intervista Antonino Belnome
Michele Camillo Costa intervista Antonino Belnome

La Radiotelevisione Svizzera Italiana ha trasmesso domenica, nell’ambito della sua rubrica “Storie”sul primo canale, il documentario “Il Padrino e lo scrittore”, curato dal regista seregnese Marco Tagliabue, in cui Michele Camillo Costa ha intervistato Antonino Belnome, padrino e killer della ’ndrangheta, nato e cresciuto in Brianza, a 10 anni dal pentimento che lo ha portato a cominciare la sua collaborazione con la giustizia.


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La testimonianza che Belnome ha reso a Costa, che sta scrivendo la sua biografia, appare cruda e permette di entrare all’interno di un’organizzazione sempre più radicata nel cuore del territorio lombardo, ma anche sempre più in grado di mimetizzarsi e di acquisire spicchi di potere.

«Ho ricevuto molti riscontri dopo la messa in onda – ha commentato Tagliabue – e ringrazio tutti di cuore, anche se non è un mio documentario, perché come sempre è stato un lavoro di gruppo, in cui ognuno ha dato qualcosa di proprio, piccolo o grande che sia stato, e tutto ha poi preso una forma che non mi aspettavo. Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno creduto e si sono fidati di me, seguendomi fino alla fine».

L’idea originaria era di tracciare un bilancio nel decennale dall’operazione Infinito, che nel 2010 svelò la reale penetrazione della ’ndrangheta in Brianza. Poi i rallentamenti provocati dalla pandemia e la possibilità di intervistare Belnome hanno modificato il programma, limitando il raggio d’azione al suo racconto, inedito e perciò ancora più prezioso. La trasmissione del documentario è stata accompagnata da una discussione in studio, alla presenza di Paola Bernasconi, avvocato e già procuratore pubblico, Aldo Sofia, giornalista d’inchiesta, Alessandra Dolci, responsabile della Direzione distrettuale antimafia di Milano, e Gaetano Saffioti, testimone di giustizia, che vive sotto protezione, dopo che un ventennio fa decise di denunciare alle autorità le ndrine che lo perseguitavano. Sul sito www.rsi.ch è possibile rivedere sia la puntata intera che il solo documentario.