Limbiate, vandali nella chiesetta dove si sposarono le sorelle di Napoleone

Atto vandalico nella chiesetta di Villa Pusterla a Mombello di Limbiate nota per essere il luogo di culto dove si sposarono le figlie di Napoleone
Limbiate, la chiesa di Villa Pusterla
Limbiate, la chiesa di Villa Pusterla Polizia provinciale MB

Grave atto vandalico ai danni della chiesetta di Villa Pusterla a Mombello di Limbiate. Il piccolo tempio dove si sposarono le sorelle di Napoleone Bonaparte, è stato preso d’assalto da vandali in una delle scorse notti. Gli anonimi hanno distrutto tutto quello che poteva essere preso di mira e decapitato la statua di Sant’Antonio, immagine di culto presente all’interno. L’effrazione è diventata di pubblico dominio nella giornata di venerdì 25 luglio, quando la Polizia provinciale con il vice presidente della Provincia di Monza e Brianza Claudio Rebosio hanno effettuato il sopralluogo per i rilievi del caso, su segnalazione di incaricati locali che hanno notato che una delle porte secondarie era aperta.

I danni alla chiesetta di Mombello (foto Polizia provinciale MB)

Limbiate, vandalizzata la chiesetta di Villa Pusterla a Mombello

Uno dei vandali si sarebbe tra l’altro ferito: «Gli agenti – riporta il vice presidente Rebosio – si sono accorti di macchie di sangue. Gli esperti della Provinciale confermano che si tratta di sangue fresco». Ora l’intera documentazione passa alla Prefettura di Monza, che prenderà in esame le risultanze e dovrà decidere che provvedimenti prendere. «Da tempo il sindaco di Limbiate Antonio Romeo chiede la messa in sicurezza dell’edificio – ricorda Rebosio – che rimane facilmente accessibile da parte di chiunque e questa scorribanda è la riprova che qualcosa deve essere fatto. Si tratta sicuramente di vandalismo perché lì dentro non c’era niente da rubare».

I danni alla chiesetta di Mombello (foto Polizia provinciale MB)

A Limbiate vandalizzata la chiesetta, il sindaco: “Forse servirebbe un cancello”

«Come Comune già anni fa avevamo presentato alla proprietà la proposta di collocare un cancello automatizzato. Prima o poi doveva succedere» conferma il sindaco. «Forse non risolverà al 100% il problema, ma sicuramente nelle ore notturne costituirebbe una barriera nei confronti di chi accede in quell’area che in parte è costituita da immobili diroccati. Bisogna pensare però anche e soprattutto a quelle realtà presenti che si occupano di situazioni di fragilità e cura, la proprietà non è solo la Provincia».