Avrebbero raccolto oltre 110mila euro con falsa beneficenza attraverso una onlus di Limbiate. I militari della Guardia di Finanza di Monza, per questo, nell’ambito di una operazione chiamata “Cuore falso”, hanno dato esecuzione, martedì 22 gennaio a un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano nei confronti di due persone, residenti in provincia di Monza e Brianza, indagate per associazione a delinquere, truffa e sostituzione di persona.
I due, già noti per vicende di falso e truffa, sarebbero stati a capo di una organizzazione criminale finalizzata alla truffa nel settore delle false associazioni benefiche, cui hanno partecipato altre 36 persone indagate. Le indagini hanno preso avvio nel 2016 dopo segnalazioni su probabili truffe da parte di soggetti che, spacciandosi per volontari di organizzazioni caritatevoli, raccoglievano da ignari cittadini somme di denaro spese poi solo per scopi personali.
Le Fiamme gialle hanno così individuato la presunta falsa associazione a Limbiate: perquisita la sede, sono stati sequestrati tesserini falsi di associazioni assistenziali, opuscoli informativi e blocchetti di ricevute per il denaro raccolto. Sono state poi sentiti come testi i responsabili di numerosi enti benefici – realmente operanti – i quali in alcuni casi hanno riconosciuto tra gli indagati qualche loro ex socio/volontario, che hanno denunciato per truffa per aver indebitamente raccolto somme di denaro senza autorizzazione.
L’attività illecita sarebbe proseguita per diversi anni: i circa 40 indagati, simulando di appartenere ad associazioni caritatevoli, raccoglievano denaro in luoghi densamente frequentati (davanti ad ospedali, teatri, fiere, stazioni ferroviarie, centri commerciali), carpendo la buona fede dei donatori. I soldi spillati venivano poi trattenuti dai truffatori per scopi personali e spesi addirittura per effettuare scommesse nelle sale slot.
Nel tempo gli indagati hanno perfezionato il meccanismo illecito, fingendosi prima volontari di associazione benefiche realmente esistenti, per poi costituire nel 2015 quella di Limbiate, con una denominazione (“Un cuore per tutti contro l’emarginazione”) analoga a quello di una vera Onlus da anni operante a sostegno dei bambini affetti da patologie cardiache. Lo scopo dei truffatori era chiaramente quello di eludere i controlli delle Forze dell’ordine sul territorio e trarre in inganno i donatori.