Protezione civile al lavoro a Limbiate nel primo giorno dell’anno alla ricerca di eventuali fuochi artificiali rimasti inesplosi. Dopo essersi dati appuntamento alle 9 di mattina del 1 gennaio, il caposquadra Alfonso Di Marco, Enrico Grigoletto, Giuseppe Cazzaniga, Andrea Sciumbata, Mario Salerno e Nicolò Verga hanno setacciato per tutta la mattinata i punti più “sensibili” del territorio cittadino come le aree davanti alle scuole, i sagrati delle chiese, i centri sportivi, i parcheggi e le vie principali.
A differenza dello scorso anno, quando era stato trovato poco o nulla, questa volta è stato rinvenuto del materiale inesploso potenzialmente molto pericoloso, soprattutto per i bambini e i ragazzini, in varie zone come Pinzano, via 8 marzo, piazza Tobagi e piazza Aldo Moro.
«Si tratta – spiega il caposquadra Alfonso Di Marco – di botti difettosi la cui miccia si è spenta appena prima di arrivare all’esplosivo. Se qualcuno li avesse raccolti e accesi, avrebbe potuto avere delle gravi conseguenze perché sicuramente gli sarebbero esplosi in mano». Tra questi botti c’era anche un fuoco d’artificio molto potente di categoria “F4”, che in teoria potrebbe essere venduto solo a persone con il porto d’armi. Tutti questi petardi, circa una quarantina in totale, sono stati messi in un cartone e trasportati nella zona della ex Città Satellite, dove sono stati fatti brillare in sicurezza in una buca scavata per l’occasione.
L’operazione dei volontari si è protratta fino a mezzogiorno. Questo controllo preventivo è diventato ormai un appuntamento fisso per la sezione locale della Protezione civile.