Limbiate, il 55enne trovato morto in casa, il ricordo dei volontari: “Era uno spirito libero”

Ancora prima che sia fatta luce sulle esatte cause cliniche che hanno condotto al decesso di Paolo Papotti, il 55enne trovato privo di vita in un appartamento di via Petrarca nel pomeriggio di mercoledì, tutto il Villaggio Giovi di Limbiate è stato scosso dalla scomparsa di questo concittadino molto conosciuto in ambito associazionistico. Soprattutto in parrocchia e all’oratorio. Negli ultimi anni Papotti era stato segnato da una serie di eventi spiacevoli come la perdita del lavoro e la fine della sua vita familiare con la separazione, che lo avevano condotto sempre più a fare vita appartata. Quasi a isolarsi dal resto della società, come sottolineato dai vicini di casa subito dopo il rinvenimento del corpo senza vita, ma anche come visibile da piccoli particolari come la casella della posta stracolma di qualsiasi genere di lettere e comunicazioni anche del locale ufficio postale. A riprova che non veniva svuotata da settimane, forse da mesi.

Trovato morto in casa: il venerdì visto in parrocchia

Papotti comunque era passato in parrocchia nella giornata di venerdì. Chi lo ha incontrato lo ha trovato un po’ affaticato, ma nulla poteva fare presagire lo sviluppo tragico arrivato poi nel pomeriggio del 27 luglio. «Era uno spirito libero, possiamo dire – commenta Gianni Iannantuoni dell’Auser – era coinvolto nella Tavola Condivisa e spesso conoscenti gli affidavano la potatura delle piante del giardino e altri lavori di giardinaggio». Le esequie saranno disposte non appena saranno disponibili le risultanze dell’autopsia disposta dal magistrato intervenuto nell’abitazione di via Petrarca nel pomeriggio di mercoledì.