Porta la firma di Giorgio Majoli, volto storico della sezione monzese di Legambiente, la lettera aperta indirizzata all’assessore all’Ambiente, Giada Turato. Un appello sottoscritto da diversi cittadini, per tutelare e promuovere la cura del patrimonio arboreo della città, messo a dura prova dai lunghi e caldissimi mesi di siccità.
«Passeggiando per la città – si legge nella lettera – sono visibili in tutti i quartieri giovani arbusti così pure alberi e piante di alto fusto che hanno perso la loro chioma per mancanza di acqua piovana. Alla luce di questa situazione critica vorremmo che l’amministrazione comunale prendesse atto di quanto sta accadendo e mettesse in campo delle possibili iniziative».
Lettera aperta all’assessore di Monza: otto le azioni proposte
Otto le azioni proposte, a partire dalla responsabilizzazione dei cittadini attraverso una campagna «per sensibilizzare la città alla bellezza del verde». Viene poi rilanciato lo strumento del bilancio partecipativo per coinvolgere attivamente gli abitanti sulle decisioni che riguardano l’ambiente. E ancora maggiori risorse per la conservazione e la manutenzione del verde pubblico e l’adeguamento del regolamento del verde pubblico che risale al 2001.
Tra le proposte avanzate nella lettera c’è anche l’adozione del regolamento del verde privato così come succede già in altri Comuni e il coinvolgimento attivo di privati ma anche artigiani e commercianti nella cura dei propri spazi verdi. Un richiamo poi alla tutela delle aree verdi pubbliche e una richiesta di investimenti pubblici per combattere la dispersione delle risorse idriche.
Lettera aperta all’assessore di Monza: 150 firme in un giorno
Una lettera che è una petizione, pubblicata sulla piattaforma change.org, con il titolo “Lettera aperta all’assessore all’Ambiente di Monza”, che ha già raccolto più di 150 firme nel primo giorno di pubblicazione (martedì 1 novembre).
«Contiamo sulla vostra sensibilità al tema della cura dell’ambiente perché diventi una priorità del vostro mandato e segni un passo di discontinuità netto – conclude la lettera – rispetto a quanto ci hanno riservato i precedenti amministratori».