L’esperta dopo il terremoto: «Impariamo a conviverci, in Italia ce lo dobbiamo aspettare ovunque»

Lucia Luzi dirige la sezione di Milano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: «C’è una normativa sismica, un sisma-bonus, un rimborso fiscale che il Governo ci offre e che ci permette di riadattare le nostre case»
«Vi assicuro che il terremoto vero l’ho sentito all’Aquila» dice Lucia Luzi
«Vi assicuro che il terremoto vero l’ho sentito all’Aquila» dice Lucia Luzi

«Eravamo qui al lavoro e il terremoto l’abbiamo sentito bene, ma vi assicuro che quello vero l’ho sentito all’Aquila. Una scossa come questa però è sempre un segnale che ci dice che dobbiamo imparare a convivere con il terremoto e che in Italia ce lo dobbiamo aspettare ovunque e dobbiamo essere preparati. Se siamo informati e pronti, il terremoto non deve farci paura». Le parole, all’indomani della scossa di magnitudo 3,9 avvertita in Lombardia, sono quelle di Lucia Luzi che dirige la sezione di Milano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, da 20 anni lavora nel capoluogo. Secondo l’esperta, anche da una scossa di terremoto lieve dobbiamo imparare qualcosa per evitare i danni che ne possono derivare.

Direttrice, passata la paura del momento, possiamo fare qualcosa per difenderci dal terremoto? Sì, dobbiamo essere consapevoli che c’è una normativa sismica, un sisma-bonus, un rimborso fiscale che il Governo ci offre e che ci permette di riadattare le nostre case. Io direi a tutti di prendere in considerazione anche questa opportunità e rendere anti-sismica la propria casa, anche se è a Milano, ne varrà la pena.

Quindi… c’è da preoccuparsi? No, non ci si deve preoccupare, ma il terremoto non sarà un problema se saremo preparati. In Giappone lo sono, tanto che di una scossa con magnitudo 3,5 non se ne occuperebbero proprio. In Italia non lo siamo e nemmeno nelle grandi città come Roma o Milano. Ci stiamo lavorando, ma non siamo pronti a una grande allerta. Le onde sismiche potrebbero sempre arrivare e dovremmo avere un piano di “early warning”, essere cioè in grado in caso di onde sismiche per esempio di spegnere la rete del gas, bloccare la metro e i treni perché, anche se è piccolo, un terremoto può fare danni perché si rompe la rete del gas. Su questo fronte non siamo ancora ad un livello avanzato. Ma non bisogna spaventarsi, se la casa è costruita bene e siamo informati il terremoto non fa paura.

Però il boato sentito ha inquietato molti, da cosa è causato? Il boato è normale ed è dato dalle onde di compressione che si propagano anche nell’aria, non è strano nè allarmante.

Nessuno si aspettava un terremoto a Milano, come mai in Lombardia? L’Italia si trova tra la placca europea e quella africana che collidono, per questo la terra si muove sempre e giovedì ha accumulato forza. Non esistono in Italia zone non sismiche. Raro che ci sia a Milano, ma non è strano, e questo è il primo superiore a 3,5 dopo quello dell’85. A Milano fa scalpore perché c’è molta gente, ma la zona più attiva della Lombardia è il Bresciano. Lì ce ne fu uno forte nel 1200, ma le cronache storiche vanno sempre prese con margine di incertezza