Le tubature di Monza sono troppo vecchie: il sottosuolo rischia il collasso

È solo questione di tempo: nelle strade di Monza si potrebbero aprire altre voragini. Gli addetti ai lavori ne sono certi: via Prina non è un caso isolato, dovuto alla fatalità. Brianzacque prepara un piano.
Monza,  via Prina chiusa per lavori per il cedimento di una tubatura
Monza, via Prina chiusa per lavori per il cedimento di una tubatura Fabrizio Radaelli

È solo questione di tempo: nelle strade di Monza si potrebbero aprire altre voragini. Gli addetti ai lavori ne sono certi: via Prina non è un caso isolato, dovuto alla fatalità. Molti dei 300 chilometri della rete fognaria cittadina sono stati realizzati diversi decenni fa e, ormai, sono vicini al collasso.


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«L’età media delle condutture – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Marrazzo – è di 60-70 anni. Si tratta di opere di buona qualità che, però, sono aggredite dalla portata idraulica».

A San Biagio l’intervento di Brianzacque, la società pubblica che gestisce il servizio idrico integrato nella Provincia di Monza, si sta prolungando proprio perché i tecnici, dopo aver monitorato altri tratti delle tubazioni e aver verificato che erano vicini a cedere, li stanno ripristinando.

Che le condizioni del reticolo fognario di Monza siano piuttosto critiche lo conferma il presidente di Brianzacque Enrico Boerci: «Stiamo predisponendo – spiega – un piano specifico di ispezione delle tubazioni che interesserà soprattutto il Centro e le zone limitrofe, dove le condutture sono più vecchie».

La tenuta delle fognature, precisa, è messa in pericolo non solo dall’anno di costruzione ma anche dalla mole del traffico: il passaggio dei veicoli, con le conseguenti vibrazioni provocate, erode la capacità di resistenza dei materiali che rischiano di spaccarsi in tempi più rapidi rispetto a quanto accade in vie meno battute.

Il cedimento, inoltre, viene favorito in caso di rotture che provocano la fuoriuscita dell’acqua che erode la terra sotto l’asfalto che, a sua volta, sprofonda. I monitoraggi, prosegue Boerci, non provocheranno il blocco del traffico in quanto verranno effettuati con telecamere e robottini che saranno infilati nei tubi attraverso i tombini.