L’auto bruciata, due donne morte Una riconosciuta, Dna per l’altra

Ha finalmente un nome e un cognome, una delle due nigeriane morte a causa del terribile incidente stradale di domenica 18 maggio lungo viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo. Regolare, risiedeva nella Bergamasca. Per l’altra, atteso l’esito dell’esame del Dna.
La carcassa dell’automobile dove ha perso la vita una delle due donne, ancora sconosciuta
La carcassa dell’automobile dove ha perso la vita una delle due donne, ancora sconosciuta

Ha finalmente un nome e un cognome, una delle due nigeriane morte a causa del terribile incidente stradale di domenica 18 maggio lungo viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo (leggi qui). Rita Ibrahim, sbalzata dall’abitacolo dell’auto e poi deceduta all’ospedale San Gerardo è stata riconosciuta attraverso le impronte digitali. Regolare, viveva da tempo in Italia e risiedeva a Urgnano, vicino a Bergamo. Rimasta invece sconosciuta l’altra nigeriana bruciata viva nell’auto dopo il tamponamento. Anche i suoi documenti sono andati distrutti. Gli inquirenti attendono l’esito dell’esame del Dna, ma la procedura sarà lunga. La tragedia era accaduta prima dell’alba: un sessantacinquenne di Monza alla guida della Matiz con a bordo le due donne è stata tamponata da un’altra Matiz, guidata da un colombiano di 24 anni di Monza con a bordo una brasiliana di 29 anni di Seveso. A causa dell’urto la vettura ha urtato violentemente contro il new-jersey e la probabile rottura del serbatoio ha provocato l’incendio. Rita Ibrahim, che si trovava sul sedile lato passeggero, è stata sbalzata fuori dall’abitacolo. Il monzese al volante è uscito dal finestrino lato passeggero e ha tentato invano di salvare l’altra passeggera, morta tra le fiamme.