Lamplast Giussano, ambientalisti: «Stop al piano di trasformazione»

Lamplast: le associazioni ambientaliste chiedono di fermare il piano d’intervento di Molino Principe a Giussano. Con una lettera inviata ai sindaci di Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza e Briosco gli ambientalisti chiedono di formare il piano inegrato d’intervento che porterà alla riqualificazione dell’area Lamplast.
La Lamplast di Giussano
La Lamplast di Giussano

Lamplast: le associazioni ambientaliste chiedono di fermare il piano d’intervento di Molino Principe a Giussano. Con una lettera inviata ai sindaci di Giussano, Verano Brianza, Carate Brianza e Briosco, al presidente del Parco Regionale della Valle del Lambro e all’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, gli ambientalisti chiedono di formare il piano inegrato d’intervento che porterà alla riqualificazione dell’area Lamplast. “Chiediamo che la zona venga riconvertita in area a destinazione agricola e a verde pubblico escludendo nuove forme di edificazione, come previsto dal piani urbanistici della precedente amministrazione di Giussano, anche in considerazione che si tratta di un’area a rischio molto elevato di esondazione; di abbandonare qualsiasi ipotesi di nuove strade, definitive o temporanee, di collegamento fra la Lamplast e la statale 36 che andrebbero a insistere su un’area di notevole valore naturalistico e di delicato equilibrio idrogeologico, ricadente nel Parco Naturale della Valle del Lambro; che la nuova collocazione della Lamplast, quantificata in circa 60.000 mq, non avvenga in aree libere evitando, cosi, un ulteriore consumo di suolo; una data certa entro la quale abbia luogo il trasferimento dell’attività produttiva e che nel frattempo il passaggio degli automezzi pesanti, per e dalla Lamplast, sia meglio regolamentato e governato”. Inoltre gli ambientalisti invitano “il sindaco e la giunta di Giussano a desistere dall’approvare in via definitiva, a dieci giorni dalla fine del mandato elettorale, il suddetto piano d’intervento integrato”. A breve, assicurano gli attivisti, ci sarà un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza.