Vittima di un incidente stradale, auto distrutta e tanto spavento. E oltre al danno, la beffa. Perchè è stato multato dalla polizia locale, a suo dire ingiustamente. Si sente preso in giro Marco Galbiati, desiano domiciliato in Svizzera, dove lavora. Secondo quanto riferisce lo stesso automobilista, sabato scorso una Citroen C3 uscita da uno stop in via Giusti lo ha centrato mentre percorreva via Porta a bordo della sua Berlingo. Per fortuna, nessuno è rimasto gravemente ferito. Quando sono arrivati i vigili per i rilievi stradali, hanno constatato che il desiano , con auto targata svizzera, non aveva la carta verde.
Così lo hanno sanzionato: 28,70 euro, «perchè ho pagato subito», spiega. «Altrimenti la cifra sarebbe stata più alta». Secondo Galbiati, però, la sua auto non aveva bisogno di quella carta: «Una macchina targata svizzera può liberamente circolare in Italia con la carta grigia, cioè il libretto di circolazione, in cui è stampato il nome della compagnia assicurativa. La carta verde non è necessaria». Il desiano, dopo aver riflettuto su quanto successo, si è recato al comando di via Partigiani per segnalare la multa a suo dire ingiusta. Gli agenti gli hanno consigliato di fare ricorso al giudice di pace.
«La pratica mi costerebbe più della multa: è una presa in giro- dice Galbiati, che rincara la dose- è grave la completa mancanza di buon senso da parte della polizia locale: dopo un incidente che poteva avere conseguenze più gravi, nel dubbio avrebbero potuto informarsi meglio, soprattutto perchè multavano chi aveva ragione. In Svizzera sarebbe stato fatto il palloncino per l’alcool ed eventualmente l’analisi per sostanze stupefacenti a chi mi ha investito. Credo che la patente sarebbe stata ritirata immediatamente e la multa sarebbe stata molto salata.
Invece, la ragazza alla guida della Citroen, che viaggiava ad alta velocità e non si è fermata allo stop, se l’è cavata con 160 euro e 6 punti di patente decurtati, senza una scusa nei miei confronti, dicendo semplicemente che non ha visto lo stop. Se mi avessero preso in pieno, mi avrebbero ribaltato. A Zurigo c’è il limite dei 30 all’ora, i radar sono ovunque. Gli stop e le strisce pedonali sono ben segnate. Potremmo farlo anche noi, avremmo ogni anno molto meno morti». Il comandante della polizia locale Maurizio Di Mauro spiega: «Gli agenti hanno operato secondo la prassi. Se l’automobilista ritiene che abbiano sbagliato, può fare ricorso, come prevedono le norme».