La Siae taglia le gambe alle associazioni: niente feste estive a Busnago?

La nuova normativa prevede, a carico delle associazioni,l’apertura della partita Iva e modifiche ai contributi. Decisioni che rischiano di mandare a gamba per aria le iniziative di diversi gruppi. Ecco cosa succede, ad esempio, a Busnago.
La Siae taglia le gambe alle associazioni: niente feste estive a Busnago?

Busnago avrà feste quest’estate? Una risposta certa non c’è ancora, ma la probabilità che l’area feste di via Piave rimanga smontata e chiusa è molto alta. Si tratterebbe dell’allarmante conseguenza di nuove normative Siae che taglierebbero le gambe nientemeno che ai gruppi di volontariato. «È una scelta molto penalizzante e sbagliata, perché si vanno a colpire le iniziative di solidarietà», ha commentato il sindaco Danilo Quadri, che ha intavolato un confronto con le realtà locali per sviscerare il problema e trovare eventuali soluzioni.

A tutte le associazioni che vogliano organizzare feste, a partire da quest’anno, verrebbe richiesta l’apertura della partita iva (in precedenza era sufficiente il codice fiscale) con conseguenti spese per la sua gestione e il suo mantenimento. Inoltre, se finora i contributi Siae dipendevano dal numero dei partecipanti all’evento, d’ora in avanti la tassazione viene calcolata in percentuale sul ricavato lordo della manifestazione.

Dunque a prescindere dalle spese sostenute, al termine delle feste, le associazioni devono versare il ricavato della vendita di cibi e bevande secondo le seguenti percentuali: 2% se non è stata trasmessa musica, 5% in caso di musica da ballo e 10% in caso di concerti.

La questione è anche più complessa: le associazioni che a Busnago si occupavano della fase di allestimento e smantellamento degli impianti sono molto disincentivate a mettersi in moto per l’organizzazione di eventi e, di conseguenza, non si spenderebbero per la fase di montaggio e smontaggio (che richiede un notevole dispendio di tempo ed energie, nei mesi che precedono e seguono il periodo estivo).

«Facciamo le feste per raccogliere fondi da dare in beneficenza, ma se quello che riusciamo a ottenere deve andare in beneficenza allo Stato, allora ci fermiamo qui», hanno detto i Bambini Monelli, che assieme a Traccedarte (organizzatrice di “Busnago baccano”, ha fatto sapere che «già si faticava ad andare in pari o a raccogliere qualcosa per organizzare nuovi eventi, ora sarebbe insostenibile») gli anni passati si occupavano anche del montaggio e smontaggio della struttura.

«Vorremmo continuare a fare le feste, ma l’ostacolo della partita iva è molto grande per noi – hanno fatto sapere gli Alpini – Se non ci rintracciano soluzioni alternative, andranno a morire tutte le feste che animavano Busnago».

Le ultime novità da parte delle associazioni arrivano dall’A.c. Busnago: «Noi abbiamo già la partita iva – ha spiegato il direttivo – Quest’anno avremmo meno utile ma vorremmo comunque mantenere l’evento estivo per continuità. Per ora siamo noi, gli Sbandieratori e la nuova associazione Csi “Atletico ma non troppo” a volere organizzare le feste. Ci stiamo confrontando con la proprietà delle strutture (il circolo Pd, nda) per definire come procedere per il montaggio».

Il sindaco Danilo Quadri ha confermato il sostegno dell’amministrazione: «Ribadiamo la nostra disponibilità per un supporto tecnico e per l’esenzione dal pagamento del canone per l’utilizzo dell’area feste. Inoltre, possiamo collaborare per trovare persone che aiutino nell’installazione delle strutture».