La scuola Sant’Anna di Pisa dà i voti agli ospedali della Lombardia: peggiorano Monza e Vimercate

La sanità in Lombardia non eccelle. A certificarlo è l’indagine di valutazione quantitativa del laboratorio di management sanitario della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa dal titolo “Il sistema di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali”.
Una sala operatoria brianzola

La sanità in Lombardia non eccelle. A certificarlo è l’indagine di valutazione quantitativa del laboratorio di management sanitario della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa dal titolo “Il sistema di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali”.

«Nel 2018 – si legge nel report . il network che condivide il sistema di valutazione delle performance dei sistemi sanitari regionali e provinciali è composto da 10 Regioni e dalle due Province Autonome: Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano. Il coordinamento è affidato a un soggetto terzo e pubblico, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha il compito di assicurare il rigore metodologico del processo di calcolo e il sistematico sviluppo e aggiornamento dello strumento. L’obiettivo della collaborazione è quello di condividere un sistema di valutazione, attraverso il confronto di un set di circa 300 indicatori, per descrivere e analizzare, attraverso un processo di benchmarking, le molteplici dimensioni della performance dei sistemi sanitari». Ora sono disponibili i dati relativi al 2017

«Attraverso il sistema del “bersaglio” – si legge nelle note metodologiche della ricerca – gli indicatori sono riportati in una rappresentazione che riproduce, appunto, lo schema di un bersaglio. Questo permette di identificare istantaneamente i punti di forza e di debolezza. I pallini del bersaglio rappresentano la performance degli indicatori di sintesi e sono ordinati seguendo le dimensioni del sistema (efficienza e sostenibilità; utenza, personale e comunicazione; capacità di perseguimento delle strategie sanitarie regionali; presa in carico dell’emergenza-urgenza; prevenzione collettiva; governo e qualità dell’offerta; assistenza farmaceutica). Gli indicatori con performance ottima si localizzano al centro del bersaglio; quelli con performance scarsa si trovano, invece, sulla fascia rossa, esterna.

Per quanto riguarda l’Ats della Brianza, il risultato può essere tutto sommato positivo: considerando tutti e 42 gli indicatori presi in considerazione dallo studio, ben il 64,3% sono in miglioramento rispetto al 2016, il 11,9% è risultato sostanzialmente invariato e il 23,8% è invece peggiorato.


Per quanto riguarda l’Asst di Monza, i dati mostrano un peggioramento degli indicatori considerati (27 in questo caso) nel 48,1% dei casi; l’11,1% è rimasto invariato mentre il 40,7% ha mostrato segni di miglioramento. Male i dati relativi all’appropriatezza medica, alla degenza medica e la gestione dell’emergenza-urgenza.


Decisamente peggiore la performance dell’Asst di Vimercate: considerando lo stesso numero di indicatori di Monza (27), il 63% di questi è peggiorato rispetto al 2016 e solo il 37% ha avuto miglioramenti. In questo caso a far crollare le performance sono i dati relativi agli abbandoni del pronto soccorso, l’appropriatezza chirurgica, il percorso oncologico e la gestione dell’emergenza-urgenza.