La riqualificazione della piazza Risorgimento a Seregno continua a far discutere

La decisione dell'amministrazione di chiudere il contenzioso con il primo appaltatore ha aperto alle critiche dell'ex sindaco Giacinto Mariani. La maggioranza invece fa quadrato attorno all'attuale primo cittadino Alberto Rossi
La piazza Risorgimento a Seregno

«Non conosco le carte processuali, pertanto non sono in grado di dare un giudizio tecnico. Certamente, da quello politico, mi sembra una mossa in linea con l’operato di questa amministrazione fin dal suo insediamento. Si è preferito a mio parere chiudere la vicenda a pochi mesi dalle prossime amministrative, in modo da poter sostenere in campagna elettorale che la colpa è stata esclusivamente di chi c’era prima e tirarsi fuori da ogni tipo di responsabilità». Giacinto Mariani, sindaco di centrodestra di Seregno tra il 2005 ed il 2015, commenta così la decisione dell’amministrazione di centrosinistra in carica di chiudere il lungo contenzioso legale con il Cer, il consorzio emiliano romagnolo di Bologna, primo appaltatore della riqualificazione della piazza Risorgimento, che incasserà con questo accordo stragiudiziale un corrispettivo di 1 milione 700mila euro, la metà dii quanto l’ente comunale avrebbe dovuto corrispondergli, interessi compresi, dopo il pronunciamento della corte d’appello di Milano, che aveva ribaltato la sentenza di primo grado del tribunale delle imprese, favorevole a palazzo Landriani-Caponaghi.

Piazza Risorgimento: l’affondo di Giacinto Mariani

«Il leit motiv di questo mandato -continua il leghista- è sempre stato quello di affermare quanto male hanno lavorato coloro che c’erano prima e qui non ci siamo discostati per nulla. Non accetto però mistificazioni che mi sembrano evidenti. Si è sostenuto che si sono spesi 20 milioni di euro per fare un auditorium e non il palazzo municipale, quando in realtà la cifra comprende la realizzazione del parcheggio interrato e della piazza soprastante e la sistemazione delle aree attorno. Ricordo al sindaco Alberto Rossi che nel 2005 ho vinto le elezioni al primo turno, inserendo nel programma la mia opposizione al nuovo municipio. Mi sono sempre mosso alla luce del sole, apportando le prima modifiche all’intervento con Alçino Soutinho, che era il progettista, e senza mai addossare responsabilità a chi mi aveva preceduto. Non l’ho fatto, ad esempio, quando l’ingresso al parcheggio è stato arretrato e ristretto, perché il gruppo di lavoro di Soutinho, che non avevo scelto io, non si era accorto che lì c’era una polifera…». La dose è stata infine ulteriormente rincarata: «Mi chiedo se sia stata chiamata in causa la Perregrini Costruzioni di Buglio in Monte, seconda appaltatrice, che materialmente ha posato il parquet dell’auditorium, che poi si è sollevato. E mi chiedo perché non si proceda all’arredamento della sala consiliare, che è stata intitolata a Pierino Romanò, come volevo anch’io, con una cerimonia non degna di Pierino. Rossi anche qui dirà di non saperne niente, come ha fatto per l’aggregazione tra Aeb ed A2A?».

Piazza Risorgimento: la posizione della maggioranza di centrosinistra

Ovviamente differente è l’opinione in seno alla coalizione che sostiene il sindaco Rossi. «Una ferita importante nella storia della città è finalmente stata sanata». È l’incipit del comunicato stampa con il quale i gruppi di maggioranza (Cambia Seregno, Futuro e Tradizione per Seregno, Azione-Italia Viva, Ripartiamo, Partito democratico e Scelgo Seregno) hanno sposato la decisione di chiudere il contenzioso legale con il Cer: «Tra costi lievitati, spese legali ed interessi, la storia aveva limitato strutturalmente la capacità comunale di investimento. La duplice scelta politica della variazione di progetto in corso d’opera e di revoca dell’incarico all’azienda responsabile dei lavori ha portato all’esplosione dei costi di rifacimento della piazza, saliti a 18 milioni di euro. Questo a fronte della realizzazione di un parcheggio con un secondo piano poco idoneo all’accesso dei veicoli grandi e di un auditorium di 382 posti privo di un impianto audio permanente e non ancora utilizzabile, essendo interessato da gravi problemi di infiltrazione d’acqua, che stanno richiedendo ulteriori esborsi. C’è chi causa i problemi e chi li risolve. E per questa soluzione non possiamo che esternare il nostro plauso all’amministrazione».