La Lombardia esporta cibo nel mondo, Monza guarda ai Paesi Bassi

L’export agroalimentare della Lombardia vale 10mila euro al minuto e finisce in diverse parti del mondo. Monza ha come partner privilegiato per le esportazioni i Paesi Bassi. I prodotti brianzoli che vanno per la maggiore sono la carne lavorata e i prodotti a base di carne e prodotti alimentari vari tra cui condimenti, piatti pronti e omogeneizzati
Il cibo lombardo ha un mercato nel mondo, per la Brianza soprattutto nei Paesi Bassi
Il cibo lombardo ha un mercato nel mondo, per la Brianza soprattutto nei Paesi Bassi

Prodotti agroalimentari e bevande per oltre 10 mila euro al minuto: questo è l’export di cibo lombardo nel mondo nel 2015. Si tratta di 7 tonnellate di prodotti esportati ogni 60 secondi. Anche Monza fa la sua parte scegliendo come meta privilegiata per i suoi prodotti i Paesi Bassi. L’export parte soprattutto da Milano (oltre un quarto), Bergamo e Mantova (oltre un decimo). Aumentano di più in un anno Bergamo (+26%), Sondrio (+18,5%) e Como (+7,3%). In generale le esportazioni sono stabili rispetto all’anno scorso (+0,2%) ma sono in forte crescita vini e bevande (+14,2%) e pesci, crostacei e molluschi lavorati e conservati (+12,7%). Come destinazioni: la carne, la frutta, i formaggi e i prodotti farinacei lombardi vanno sulle tavole francesi, il pesce in Grecia, gli oli e i vini negli Stati Uniti, le granaglie e gli amidi in Germania, i prodotti per l’alimentazione degli animali nei Paesi Bassi. Regno Unito in crescita, soprattutto per pane e prodotti da forno (+22%) e per vini e bevande (+11%) così come gli Stati Uniti (+14%), il Giappone per gli oli (+29,5%) e la Svizzera per le carni (+9,8%) e i pesci (+7,6%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi nove mesi del 2015 e 2014.

“Nel 2015 l’export dei prodotti agroalimentari italiani ha raggiunto la cifra record di 36,9 miliardi di euro, di cui oltre 5 miliardi sono rappresentati dal vino – spiega Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano e Direttore della Coldiretti Lombardia – in questo contesto la Lombardia può contare su tesori come i grandi formaggi Dop, dal Grana al Parmigiano al Gorgonzola e su una ricca varietà di vini di alta qualità con zone di produzione come la Franciacorta, l’Oltrepò Pavese, la Valtellina, il Mantovano e le colline di San Colombano. E’ questa varietà di territori e di prodotti, insieme a qualità e sicurezza, che ci permette di vincere sui mercati esteri, dal Giappone agli Stati Uniti passando per il nord Europa”.

Le destinazioni per provincia. La Lombardia ha come primo partner per l’export di prodotti alimentari la Francia, così come Bergamo, Sondrio, Pavia e Lodi. Varese preferisce il Regno Unito, Como la Svizzera, Mantova e Lecco la Germania, Cremona e Monza e Brianza i Paesi Bassi, Milano gli Stati Uniti.

I prodotti esportati per provincia. Brescia, Cremona, Mantova e Lodi esportano di più latte e formaggi, Varese pesce lavorato e conservato, Sondrio e Lecco carni, Pavia granaglie e prodotti amidacei, Milano bevande e pane e prodotti da forno, Bergamo vino e bevande, Varese e Monza altri prodotti alimentari (che comprendono zucchero, caffè, tè, cioccolato, caramelle, condimenti, piatti pronti e omogeneizzati).

L’export agroalimentare di Monza nel terzo trimestre 2015 è stato di 71 milioni e mezzo, l’import di 271 milioni e mezzo. Il totale dell’interscambio nel 2015 è cresciuto del 3,6 per cento. La Brianza esporta quasi 11 milioni di euro di carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne, ma anche oltre 25 milioni di euro di prodotti tra zucchero, caffè, cioccolato, té, condimenti, piatti pronti, omogeneizzati. I dati sono stati elaborati dalla Camera di commercio di Milano.