La gestione delle piscine del centro sportivo della Porada a Seregno fa discutere la politica

Il capogruppo consiliare leghista Edoardo Trezzi, già critico in passato, evidenzia una mancanza di pulizia ed altri disservizi. Di diverso avviso l'assessore Pinuccio Borgonovo
Una delle fotografie alla base delle contestazioni di Trezzi

Il comparto natatorio del centro sportivo della Porada a Seregno, la cui gestione è stata affidata dal Comune di Seregno alla società InSport, torna sotto i riflettori. Suo malgrado, verrebbe da dire. A poco più di un mese di distanza dalle polemiche inerenti il ritardato inizio della stagione estiva delle piscine all’aperto, veicolate tramite social dal capogruppo consiliare leghista Edoardo Trezzi, stavolta gli argomenti di discussione sono molteplici. L’approfondimento nel merito è stato firmato dallo stesso Trezzi, con l’ausilio di alcuni scatti fotografici, che evidenziano situazioni meritevoli di attenzione e risposte nell’immediato. «La pulizia nel settore purtroppo non esiste -ha attaccato Trezzi-. In più, il servizio chiude tra le 12.30 e le 14 e, così, chi volesse andare a fare un bagno nella pausa pranzo non è nelle condizioni di farlo. Senza considerare che viene vietato l’accesso ad alcuni minori e che i giochi gonfiabili installati in una piscina appaiono un impedimento, più che un’opportunità di divertimento». L’affondo è quindi proseguito: «L’amministrazione si vanta di aver fatto un accordo con il privato egregio, ma lo status quo è a dir poco penoso ed è sotto gli occhi di tutti! Per non parlare dei cantieri fermi nei comparti del tennis e del rugby. È una vergogna. D’altro canto, quando uno pensa più alla propria immagine che all’immagine della città che amministra, questi sono i risultati».

Centro natatorio: la replica dell’assessore Borgonovo

Un esempio di mancanza di pulizia all’interno del comparto

Il punto di vista dell’amministrazione in proposito lo ha illustrato Pinuccio Borgonovo, assessore ai lavori pubblici: «La discontinuità che stiamo attraversando è laboriosa? Sì. Ci sono cose da migliorare e rettificare in corsa? Sì. È un passaggio necessario per dare un futuro all’impianto? Assolutamente sì». Ma c’è di più: «I dati di accesso al servizio in luglio sono i migliori di sempre. Certo, il clima ha aiutato, ma non siamo di fronte ad una situazione così fallimentare. A Trezzi può legittimamente non piacere il rinnovato layout delle vasche, peraltro sperimentale. Ma, altrettanto legittimamente, non può portare avanti polemiche con informazioni non corrispondenti al vero. Il lido non chiude tra le 12.30 e le 14, ma viene solo sospesa l’attività attorno ai giochi». La chiosa è stata incentrata sui lavori in corso nel centro sportivo: «Per i cantieri degli spogliatori del rugby e del tennis, il ritardo è oggettivo e rientra nelle difficoltà che incontrano tutti i lavori pubblici, non solo in città. Per il tennis, la nuova calendarizzazione degli interventi è stata concordata per non penalizzare gli utenti. Per il rugby, incrociando le dita, si prospetta imminente la riapertura del cantiere».