In tutto, 84 persone da tagliare: 81 occupate in negozi e outlet, più tre nell’area manager. La ristrutturazione decisa da Frette, il noto marchio di biancheria di lusso, non risparmia nemmeno il negozio di via Italia a Monza e quello di Concorezzo sulla strada provinciale Monza-Trezzo. In entrambi i punti vendita lavorano cinque persone, uno store manager e quatto impiegati addetti alla vendita. La procedura di licenziamento collettivo riguarda il personale occupato in 24 negozi distribuiti in tutta Italia. Resterà aperta invece la sede operativa della società che si trova a Monza in via Borgazzi 23. Qui i dipendenti sono 92.
La cura decisa dalla nuova dirigenza, da luglio il proprietario della quota di maggioranza è il fondo Change Capital Partners, prevede dunque pesanti ricadute occupazionali. La società, nella comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo, specifica che «la necessità di procedere alla riduzione di personale è sostanzialmente riconducibile alla generale crisi economica che ha comportato un drastico ridimensionamento delle vendite nel nostro settore di mercato nel periodo 2011-2013, trend negativo che ha purtroppo trovato conferma anche nel 2014».Frette, per invertire una tendenza negativa, ha così optato per un totale mutamento di strategia.
L’operazione rilancio, affidata al nuovo amministratore delegato Hervé Martin, passerà anche attraverso una rivisitazione delle collezioni Frette, un rafforzamento del marchio, una razionalizzazione dell’offerta, una nuova strategia di comunicazione «in quelle location dove lo shopping di “lusso” – si legge in un comunicato – ha maggiore richiamo e dove il made in Italy esprime al massimo le proprie caratteristiche di desiderabilità».
«La notizia – sottolinea una dipendente – ci ha colto totalmente di sorpresa. È stata una doccia gelida, ci è caduto il mondo addosso». «Di questa notizia – precisa Francesco Barazzetta, operatore Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco – non avevamo avuto alcuna avvisaglia, nemmeno a livello locale. Ci siamo premurati di avvisare subito i lavoratori dei negozi di Monza e Concorezzo. La società, evidentemente, intende puntare sul mercato del lusso all’estero. Si sono salvati i negozi nelle città e nelle zone più appetibili».
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