Donna, quasi cinquant’anni (ben portati), un marito e un figlio a casa ancora a carico, oltre ai genitori, sempre più spesso accolti nella stessa abitazione. È diplomata e abita in centro, in una casa di proprietà di circa 95 metri quadrati. Guardatevi intorno perché sicuramente la conoscete. È questo il ritratto del monzese (meglio, “della” monzese) medio così come emerge dai dati statistici forniti dall’Ufficio statistica del Comune di Monza.
Dei 122.671 residenti censiti lo scorso anno, il 52% è donna con un’età media di 47 anni, contro i 43 dei maschi e una speranza di vita di 85 anni, quattro in più degli uomini. In dodici anni le monzesi hanno “guadagnato” due anni di vita così come gli uomini, segno che Monza e la sua provincia sono tra i territori dove si vive meglio e più a lungo.
Torniamo alla nostra cittadina ideale e sbirciamo nella sua vita privata. Ha un solo figlio mediamente ancora in casa dei genitori. E uno è il numero medio dei figli per tutte le monzesi, in calo rispetto al 2013, un dato che non assicura ormai da anni il ricambio generazionale, anche perché sono sempre più mature le donne che si presentano per la prima volta in sala parto. Sono stati, infatti, 312 i bambini nati lo scorso anno da mamme tra i 35 e i 39 anni, 277 nella fascia immediatamente precedente, tra i 30 e i 34 anni. Ad assicurare culle ancora piene sono le mamme straniere, che in Brianza hanno il doppio dei figli rispetto alle residenti italiane.
Aumentano i divorzi tra i monzesi: 156 nel 2013 e 160 l’anno seguente, e ovviamente il numero dei divorziati. Anche la nostra cittadina ideale, purtroppo per lei, potrebbe affrontare il dolore e la fatica della fine del suo matrimonio. I dati, infatti, rivelano che tra i residenti tra i 50 e i 54 anni si è registrato il maggior numero di divorzi nel 2014 con ben 606 sentenze, contro le 512 per i cittadini tra i 45 e i 49 anni e i 523 dei residenti tra i 55 e i 59 anni.
La casa dove la cittadina monzese media rimarrà ad abitare (presumibilmente anche dopo l’eventuale divorzio) si trova nel quartiere centro San Gerardo, il più popoloso della città, stando ai dati dell’anagrafe aggiornati al 31 dicembre 2014, con quasi 16.600 residenti, seguito dai rioni San Biagio e Cazzaniga che contano 16.200 residenti e San Giuseppe e San Carlo, dove abitano 15.600 cittadini.
Ha una casa di proprietà, si diceva, ma anche un’auto che usa per raggiungere il luogo di lavoro. Nel 2011 i monzesi che utilizzavano l’auto privata per andare al lavoro erano 7.898. La maggior parte di questi impiega circa un quarto d’ora per raggiungere la destinazione, uscendo di casa tra le 7.15 e le 8.15. Meno della metà sceglie di andare a piedi, aiutando l’ambiente e la linea. Sono poco più di 3.900 le persone che si spostano a piedi per raggiungere il luogo di lavoro, 2.400 quelli che scelgono la bicicletta. Il mezzo di trasporto meno scelto (i dati sono del 2011) è l’autobus nella tratta extraurbana. La nostra eroina ha un lavoro dipendente e ha conseguito un diploma di scuola secondaria superiore, un titolo di studio di cui erano in possesso 17.881 donne nel 2001, diventate 19.454 dieci anni dopo.
Il dato più interessante però riguarda le monzesi laureate, passate da 7240 unità nel 2001 a oltre 10.000 unità nel 2011. Questo il ritratto dei monzesi all’alba del 2016.