La Guardia di finanza di Monza – Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – dopo i sequestri di otto impianti eseguiti nella prima metà del 2021 (operazione “Dangerous Oil”) in aziende di Seregno, Giussano, Lissone, Triuggio e Verano operanti nel settore dell’autotrasporto e del movimento terra, con cinque persone denunciate a piede libero, ha individuato e sequestrato in aziende di Concorezzo, Muggiò e Macherio ulteriori tre distributori di carburante per uso privato, operanti senza le necessarie autorizzazioni, nonché gasolio per autotrazione per oltre 15.000 litri, pari a più di 13 tonnellate. Prosegue così l’attività delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Monza che, nel quadro del costante monitoraggio del settore della distribuzione di carburanti extra-rete, hanno intensificato i controlli a contrasto dei traffici illeciti in materia di accise sui prodotti energetici.
L’attività è stata svolta attraverso una preliminare analisi di rischio e un incrocio con le banche dati nella disponibilità del Corpo che hanno portato a focalizzare l’attenzione su aziende operanti nel settore del trasporto merci e passeggeri oltre che del noleggio di mezzi da cantiere che utilizzano in proprio impianti di distribuzione carburanti (di tipo fisso o mobile) beneficiando di agevolazioni sul gasolio impiegato.
Secondo quanto riferito dalle Fiamme gialle monzesi, gli impianti sequestrati, costituiti da serbatoi, pompe di erogazione e contatori volumetrici, sarebbero risultati: “estremamente pericolosi per l’incolumità pubblica in quanto privi delle autorizzazioni di prevenzione incendi prescritte per la detenzione e l’impiego di prodotti infiammabili o esplodenti”. Di conseguenza è scattata la segnalazione delle aziende ispezionate alla Prefettura di Monza e della Brianza ai fini della sospensione dell’attività. In alcuni casi sarebbe emersa anche una irregolarità sotto il profilo fiscale: “in quanto privi della contabilità prevista ai fini della specifica normativa sulle accise” specificano i Finanzieri.
Quattro le persone, tutte italiane, titolari delle aziende coinvolte, denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Monza, in quanto ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di omessa presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività ai fini della prevenzione incendi e di omessa denuncia di materie infiammabili.
Complessivamente, nei confronti delle aziende ispezionate sono state elevate sanzioni amministrative per 13.000 euro sottoponendo a sequestro beni per un controvalore ammontante ad oltre 60.000 euro, con destinazione alla confisca di due impianti ed oltre 6 tonnellate di gasolio per autotrazione.