La Fim Cisl sulla ST: “Più investimenti su Agrate, serve un tavolo ministeriale”

La Fim Cisl sull'incontro con la direzione aziendale ST: "Nessun taglio occupazionale, valutare possibili percorsi di prepensionamento"
La St di Agrate Brianza
La St di Agrate Brianza Michele Boni

Anche per la Fim Cisl, come Fiom Cgil, dopo l’incontro a Catania, giovedì 20 febbraio, tra una delegazione sindacale nazionale e la Direzione di StMicoelectronics, è emersa la necessità di un confronto sul piano industriale sul tavolo ministeriale. “Se come oggi ha affermato la direzione aziendale si stanno sviluppano piani industriali che traguardino i prossimi 10 anni – dice il Segretario Nazionale Massimiliano Nobis per il coordinamento Stmicroelectronics Fim Cisl – è necessario confrontarsi e trovare convergenze anche con il il Ministro Giorgetti, il cui ministero detiene il 13% delle azioni di STMicroelectronics (altro 13% il Governo francese) e con il Ministro Urso per confermare che la produzione dei semiconduttori è strategica per il nostro Paese”.

ST, la Fim Cisl: “Valutare possibili percorsi di prepensionamento con la Direzione”

Nobis ha anche affermato la necessità di “sostenere e rafforzare gli investimenti effettuati sul processo produttivo negli ultimi anni a Catania, per estenderli anche al sito produttivo di Agrate, e per destinare nuove e ingenti risorse alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti da affiancare agli attuali considerati dal mercato “maturi”. “Al temine dell’incontro abbiamo evidenziato come possa essere importante valutare possibili percorsi di prepensionamento con la direzione aziendale, ma questo dovrà avvenire successivamente all’incontro ministeriale in quadro complessivo di sviluppo industriale e organizzativo occupazionale”.

ST, la Fim Cisl: “Nessun taglio occupazionale in Italia”

Rispetto ai dettagli dell’incontro avvenuto in Sicilia, sempre Fim Cisl ha precisato che la Direzione Aziendale di Stm: “ha precisato che il piano di Saving annunciato da Chery non prevede alcun taglio occupazionale del 6% nel nostro Paese come ipotizzato da articoli di stampa“. Rispetto ai dati economici finanziari del 2024 e quelli previsionali del 2025, “l’anno si è chiuso con un calo dell’utile netto del 63%, dovuto principalmente ai dati negativi del settore industrial -49%, all’elettronica di consumo del 13% e dell’automotive dell’11%” precisa ancora il sindacato. “Rispetto agli stessi settori è confermato che l’automotive rimane il comparto più importante con il 46% dei volumi di vendita seguito da elettronica consumo con il 21% e industriale con 20%”.

ST, la Fim Cisl: “Raddoppiare il fatturato in 5 anni utopistico”

E sul futuro sorgono interrogativi: “Rispetto al 2025 – dice ancora la Fim Cisl – non c’è ancora una previsione di fatturato complessivo, se non rispetto al primo trimestre con dato che si dovrebbe assestare sui 2,51 miliardi di euro corrispondenti a una diminuzione del 24,4% rispetto ai primi tre mesi del 2024 e a una flessione del 27,6% rispetto al trimestre precedente”. Se la Direzione Aziendale ha confermato che rimane percorribile l’obiettivo di raggiungere i 18 miliardi di fatturato nel 2028 e i 20 miliardi nel 2030, “Il coordinamento della Fim ha sottolineato che rimangono delle perplessità sulla fattibilità di questo percorso visto anche che il 2025 tendenzialmente si chiuderà sui 10 e 11 miliardi. Raddoppiare il fatturato in 5 anni è abbastanza utopistico ha concluso il sindacato.

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