La Costituzione come faro che illumina i valori e diritti inviolabili ha fatto da filo conduttore alla Festa della Repubblica celebrata nel cortile d’onore della Villa Reale.La manifestazione, organizzata dalla Prefettura, è stata aperta da Riccardo Boscolo, presidente della consulta studentesca provinciale, che ha letto il messaggio del capo dello Stato Sergio Mattarella.
La Costituzione e le parole del Prefetto e Romani
«Tocca a tutti – ha ricordato il prefetto Patrizia Palmisani – rinnovare quotidianamente il patto sociale sancito dalla Costituzione». Il presidente del consiglio regionale Federico Romani ha posto l’accento sulla fiducia che «dovrebbe essere la parola chiave da cui la politica e le istituzioni dovrebbero partire per promuovere l’unità nazionale e favorire il senso di appartenenza delle comunità». È necessario, ha aggiunto, che come prevede l’articolo 3 della Carta siano rimossi gli ostacoli economici e sociali che limitano l’eguaglianza dei cittadini. Romani ha ricordato i 12.000 militari impegnati in 36 missioni nel mondo tra cui quella nel Mar Rosso a difesa delle navi mercantili attaccate dagli Houthi. Ha, quindi, auspicato che l’Unione Europea possa «svolgere con maggiore forza un ruolo di primo piano a difesa della sua identità e dei suoi valori».
La Costituzione e le parole di Santambrogio
«Il 2 giugno è il cuore della nostra identità nazionale – ha affermato il presidente della Provincia Luca Santambrogio – quel giorno è iniziato il grande viaggio» della Repubblica nata dal referendum. Nel percorso non facile, ha precisato, occorre guardare a Giovanni Falcone e a chi lotta contro le mafie, ai militari impegnati nelle missioni di pace, a chi ogni giorno contribuisce a migliorare il Paese, al presidente Mattarella e alla Costituzione «che ha ancora tanto a dirci»: per questo ha invitato «tutti a leggerla con i figli e gli amici». a riflettere sui suoi valori senza paura di confrontarsi con culture e idee diverse.
La Costituzione e le parole di Pilotto
«Il 2 giugno è festa perché la Repubblica – ha spiegato il sindaco di Monza Paolo Pilotto – è forma che esprime la sostanza della parola democrazia» e quest’ultima «ha bisogno di tempo» richiesto dal confronto e dal dialogo. «La libertà, che a volte inconsapevolmente scambiamo per arbitrio – ha continuato – chiede la capacità di coniugare bisogni diversi affinché le legittime aspirazioni trovino l’opportunità di esprimersi». La festa della Repubblica richiama la Costituzione e Pilotto si è soffermato sull’articolo 11 con cui l’Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali. È un «monito – ha notato – a cercare strumenti pacifici di costruzione delle relazioni con gli altri popoli». Con quel passaggio, ha proseguito, «l’Italia diventò protagonista nella costruzione del percorso verso una Europa unita e capace di dialogare nei momenti difficili, anche quelli più drammatici: una idea in cui moltissimi di noi, a partire dai giovani, credono ancora».